giovedì, 25 Aprile, 2024
Cultura

Gentili, i “Volti di Donna” del poeta boscaiolo

L’ Appuntamento con la poesia è a Urbania, Cortile nel Palazzo Ducale, oggi 26 agosto alle ore 17.30. Protagonista la presentazione del libro “Volti di Donna” di Stefano Gentili, “il poeta-boscaiolo del nostro territorio”, come lo definisce il Sindaco Marco Ciccolini. Presenterà Tarciso Cleri. Abbiamo intervistato l’autore.

Lei è il poeta che ama le donne nella loro essenza. A chi si ispira? 
Spesso a  mia madre. È dovuta emigrare in Svizzera francese a 19 anni perché la sua famiglia era poverissima… la chiamavano ‘la belle italienne’.
In quel paese ci è rimasta 10 anni. Lei ha avuto un momento difficile ed è tornata in Italia. Ha conosciuto mio padre che invece apparteneva ad una famiglia relativamente abbiente di 7 fratelli. I miei si sposarono nel 1967 e il 1 aprile 68 nacqui io a Lamoli il paesello dove i miei vivevano.

Ci può parlare anche di suo padre? E di quando ha iniziato a comprendere il suo amore per la poesia?
 Mio padre era un uomo semplice, un lavoratore instancabile, rude fuori ma splendente dentro. Viveva unicamente per la sua famiglia e trattava mia madre come una principessa. Lei però non era proprio felice perché la vita di paese le stava stretta, era abituata a Losanna e nonostante la sua quinta elementare era una donna molto distinta: amava leggere, il cinema, la moda e la cultura francese era diventata talmente parte di lei da sembrare strana ai suoi compaesani. La mia maestra notò che avevo un certo talento letterario, lo disse a mia madre e le chiese di fare in modo che lo sviluppassi.

Gli studi di Stefano Gentili?
Nel mio paese le scuole medie non c’erano. Per frequentarle dovevamo andare a Mercatello sul Metauro, un paese a 10 km. Dopo il diploma feci una scelta che fece molto soffrire i miei genitori: decisi di affiancare mio padre nell’azienda agricola e nel taglio e commercio del legname. La cosa strana era che nonostante tutto ero (e sono) felice.

Come ha coltivato il suo talento?
Sentivo il bisogno di scrivere ma  capivo di non avere i mezzi. M’iscrissi ad una scuola privata con indirizzo pedagogico. Era dura lavorare e studiare però riuscii a conseguire pure quel diploma. L’ anno seguente m’ iscrissi a lettere e filosofia, ma non andai oltre il primo anno. Il lavoro duro, l’età che avanzava e il bisogno anche di guadagnare per ampliare l’azienda, mi indussero a lasciare perdere.

Parliamo di Katia?
Nel 2018 la mia cara amica Katia Mangani, la presidente della proloco Metauro lesse le mie poesie. Le piacquero molto e mi propose di farne un libro sponsorizzato dalla proloco e mi chiese anche di partecipare al premio letterario “un territorio da fiaba” organizzato dalla regione Marche. Si trattava di scrivere una fiaba sul territorio ispirandosi ad un opera rossiniana perché ne ricorreva il bicentenario.  M’ispirai a quella più classica : “il barbiere di Siviglia” e scrissi “La bella ” Rosina”. Arrivò terza. Questa aumentò la convinzione di Katia e in seguito anche del Sindaco Romina Pierantoni di raccogliere le mie poesie in un libro e nel 2019 fu realizzato “Canto alle donne”. Non aveva il codice ibs, era un libretto locale, non poteva essere promosso, ma fu presentato con la partecipazione del presidente della provincia Paolini (che s’innamorò di Nera) e dell’allora assessora regionale Bravi che invece s’innamorò particolarmente di un verso: ” La vita si lascia intuire soltanto da chi la porta in grembo”.

I premi iniziano a fioccare?
Nel 2020 partecipai a un Reading di poesie al teatro Petrolini a Roma con “Cercami” e li conobbi Diego DeNadai che rimase entusiasta di questa poesia e volle realizzare un video. Lui è un grande professionista.
Ci incontrammo con la signora Maria Eugenia Miano, la direttrice commerciale e nacque “Volti di donna” che comprende le 50 poesie di “Canto alle donne” più altre 22.

Il Suo nuovo libro si chiama “Volti di Donna” edito da edizioni Helicon. Vorrei leggerla io questa poesia…
“Oltre l’ultima goccia di pioggia, oltre l’ultimo battito d’ali, oltre l’ultimo pensiero, oltre l’ultima follia, oltre l’ultimo urlo, volti di donna”

 

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