mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Politica

Pd, Letta: “Io rompighiaccio di un partito incrostato di maschilismo”

“La situazione del Partito democratico che ho trovato è incrostata di un maschilismo e per romperlo c’e’ bisogno di gesti forti. Io faccio il rompighiaccio”. Lo dice il segretario del Pd Enrico Letta, in collegamento su Corriere.it per intervenire sul tema delle donne in politica affrontato nell’ultima inchiesta di Dataroom “Quote rosa, perché non funzionano: i meccanismi beffa”.

“Dico due cifre per far capire perché c’era bisogno che entrambi i capigruppo fossero donne – sottolinea Letta -. La prima linea del Pd finora è stata composta da uomini (il segretario, i ministri, i Presidenti di Regione, i capigruppo). Queste sono le persone che si vedono e che fanno il Pd. Quando io sono arrivato, erano tutti uomini. Undici uomini su undici persone. Quando sono stato raggiunto da varie telefonate a Parigi e mi hanno chiesto di tornare a fare il segretario del Pd, io ho detto: “No, io sto facendo altro, c’è bisogno che scegliate una donna. C’è bisogno che facciate un gesto di rottura”. Alla fine, poi, sono arrivato io, ma mi sono detto: “Undici figure maschili non va bene, bisogna cambiare e intanto mettiamo almeno due donne su undici”. E aggiungo un’altra cifra importante: gli ultimi tre congressi del Pd hanno avuto ciascuno tre candidati alla segreteria. Nove persone, tutti maschi”.

“In questi giorni ho dovuto combattere contro le critiche di maschi, bianchi, cinquantenni che mi dicevano: “Due donne pur che sia? Vanno scelte in base alle competenze”. Questo è assolutamente giusto. Peccato che nessuno faccia il discorso “due uomini pur che sia”. Quando si tratta di andare su due uomini vai sull’automatico. Naturalmente quello che ho fatto è solo il primo passo”, prosegue l’ex premier, per il quale “le quote rosa sono una soluzione brutta, ma chi le contesta, mi deve dire qual è l’alternativa. Io vorrei che il Paese discutesse di questo.

L’Italia è un Paese tutto al maschile. La questione chiave è quella dei vertici. Quando si arriva a competere per una posizione apicale, c’è sempre un uomo. Non è questione soltanto di politica”.

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