domenica, 22 Giugno, 2025
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Pancalli ribadisce: “No a un Coni centralizzato, mai volute scorciatoie

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Luca Pancalli si candida alla presidenza del Coni: “Un nuovo modello di governance per lo sport italiano”

ROMA (ITALPRESS) – Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, è tra i candidati più autorevoli alla guida del Coni in vista delle elezioni del 26 giugno. Con una carriera nello sport e nella governance paralimpica, Pancalli punta a una leadership inclusiva e partecipativa.

Una visione condivisa per il Coni
“Voglio un Coni che lavori in sinergia con federazioni, atleti, tecnici e territorio, lontano da logiche centralizzate e autoreferenziali”, dichiara Pancalli. “Lo sport deve essere universale, inclusivo e solidale. Il Coni deve garantire opportunità per tutti, senza barriere sociali o economiche”.

I primi provvedimenti in caso di elezione
Pancalli ha già delineato le sue priorità: avviare una fase di ascolto, istituire una cabina di regia nazionale per coordinare Coni, Ministero dello Sport, Cip e altri attori, e rafforzare il ruolo del Consiglio Nazionale e della Giunta. “Assegnerò deleghe specifiche su temi come innovazione, formazione e gender balance”, spiega.

Tra i progetti chiave c’è anche un piano quadriennale per diffondere i valori olimpici nelle scuole, con il supporto di atleti ambasciatori, e la creazione di hub sportivi moderni in tutta Italia per ridurre il divario territoriale.

L’addio al movimento paralimpico
Se eletto, Pancalli lascerà la presidenza del Cip, un movimento che oggi è un’eccellenza mondiale. “Ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissato. È giusto che sia una nuova leadership a guidare il futuro dello sport paralimpico”, afferma.

La sua esperienza nel movimento paralimpico potrebbe essere un valore aggiunto per il Coni: “Guidare il Coni non significa solo amministrare, ma costruire un modello di governance trasparente e partecipato, a servizio di tutto lo sport italiano”.

custodire e tenere insieme un sistema vivo, complesso, fatto di storie, passioni, responsabilità e visioni diverse. E’ un ruolo che richiede visione strategica, capacità di ascolto, senso dell’equilibrio e la determinazione di saper decidere. Ma, soprattutto, richiede un autentico spirito di servizio. Nel mio percorso ho avuto la fortuna, e la responsabilità, di vivere lo sport in tutte le sue forme. Da pentatleta e atleta paralimpico so cosa significano la fatica, la dedizione, l’orgoglio di rappresentare qualcosa di più grande di sè. Da presidente del Comitato Italiano Paralimpico ho contribuito a costruire un movimento, a dargli voce e piena cittadinanza. Come vicepresidente del Coni e commissario della Figc in uno dei momenti più delicati della storia del nostro calcio, ho imparato cosa vuol dire decidere con lucidità, quando tutto intorno chiede soluzioni rapide e credibili. Non ho mai cercato scorciatoie: ho imparato sul campo cosa vuol dire lavorare per un obiettivo. Oggi, più che mai, serve una guida che non si limiti a rappresentare, ma che sappia generare coesione, fiducia, prospettiva. Il Coni deve tornare a essere la casa comune dello sport italiano. Il mio impegno – conclude Pancalli – è restituirgli pienamente questo ruolo: farne un punto di riferimento aperto, solido e autorevole per chi, ogni giorno, fa crescere lo sport nel nostro Paese”.–

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