Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo che pone fine ai finanziamenti federali destinati alla National Public Radio (NPR) e al Public Broadcasting Service (PBS). La decisione, annunciata dalla Casa Bianca, interrompe i sussidi pubblici erogati attraverso la Corporation for Public Broadcasting (CPB), l’ente che tradizionalmente sostiene le emittenti pubbliche americane. Secondo l’amministrazione Trump, NPR e PBS avrebbero utilizzato fondi pubblici per diffondere contenuti considerati faziosi e politicamente orientati. L’ordine esecutivo non solo blocca i finanziamenti diretti, ma vieta anche l’uso di fondi CPB da parte di emittenti locali per sostenere NPR e PBS. Inoltre, impone alle agenzie federali di rivedere sovvenzioni e contratti esistenti per garantire la conformità con la nuova direttiva. La decisione ha suscitato reazioni contrastanti. I sostenitori della misura affermano che il panorama mediatico attuale offre una vasta gamma di fonti di informazione indipendenti, rendendo superfluo il finanziamento pubblico delle emittenti. D’altra parte, i critici sostengono che NPR e PBS svolgano un ruolo fondamentale nel garantire un’informazione imparziale e accessibile a tutti i cittadini, soprattutto nelle aree rurali dove l’accesso ai media privati è più limitato. PBS, che dipende dai fondi federali per circa il 16% del suo budget, potrebbe subire le conseguenze più gravi. NPR, invece, riceve solo l’1% del suo finanziamento direttamente dal governo, ma il provvedimento potrebbe comunque influenzare il suo funzionamento. L’ordine esecutivo rappresenta un ulteriore passo nella politica di riduzione della spesa pubblica promossa da Trump, che ha spesso criticato le emittenti pubbliche per la loro presunta mancanza di imparzialità. Resta da vedere quali saranno gli effetti concreti di questa decisione e se il Congresso o le corti federali interverranno per modificarne l’applicazione.