lunedì, 10 Marzo, 2025
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8 Marzo in numeri: il 45% regala fiori, il 41% rinuncia e la produzione cala del 20%

In occasione della Festa della Donna, quasi un italiano su due (45%) sceglierà di regalare una mimosa o un altro fiore, mantenendo viva una tradizione che resiste alle difficoltà del settore florovivaistico. Secondo un’analisi di Coldiretti, il fiore giallo simbolo dell’8 marzo resta l’omaggio più diffuso, seguito dai dolci e cioccolatini (14%), mentre il 41% degli italiani non farà alcun regalo. Quest’anno la produzione di mimose ha subito un calo del 15-20% a causa delle anomalie climatiche. La fioritura anticipata, dovuta a un gennaio insolitamente caldo, è stata seguita da sbalzi termici e maltempo, aggravati dalla proliferazione di parassiti. In Liguria, dove si coltiva oltre il 90% della produzione nazionale, la mimosa è sbocciata prima nelle zone interne rispetto alla costa, un fenomeno insolito che sottolinea l’inaffidabilità degli standard climatici del passato. Ma anche quest’anno la tendenza vede la mimosa spesso affiancata ad altri fiori come anemoni, ranuncoli, gerbere o violeciocca.

Un mercato in movimento

Secondo Coldiretti, saranno circa 1,2 milioni di chili di mimose, equivalenti a 12 milioni di mazzetti da 100 grammi, quelli destinati al mercato italiano per l’8 marzo. La produzione nazionale ha un’importante quota destinata anche all’export, contribuendo all’economia del settore. Il prezzo della mimosa varia in base alla dimensione del mazzo: i rametti più piccoli possono costare fino a 10 euro, mentre quelli più grandi o le piante in vaso possono superare i 20 euro. Coldiretti consiglia di acquistare i fiori direttamente dai florovivaisti o in canali certificati per evitare il commercio abusivo e sostenere la produzione locale.

Fiori italiani

Scegliere mimose coltivate in Italia significa supportare le imprese agricole, l’occupazione e il territorio, in un periodo segnato dall’aumento dei costi energetici e produttivi. Le aziende florovivaistiche, infatti, devono affrontare spese elevate per garantire un’alta qualità dei fiori nonostante le difficoltà climatiche e i parassiti. Inoltre, la coltivazione della mimosa avviene con metodi eco-compatibili, prevalentemente nei tradizionali terrazzamenti affacciati sul mare, che rischierebbero di degradarsi senza un’attività agricola costante.

Curiosità e consigli

Introdotta in Europa intorno al 1820, la mimosa si è adattata perfettamente al clima italiano e dal 1946 è divenuta il simbolo della Festa della Donna. Tra le varietà più diffuse si trovano la Floribunda e la Gaulois, quest’ultima particolarmente rigogliosa. Un aspetto interessante della mimosa è il suo comportamento reattivo alle variazioni ambientali: le sue foglie si ritraggono se toccate o quando la temperatura supera i 20 gradi, un fenomeno che ha ispirato il suo nome scientifico ‘mimus’, derivato dal latino ‘attore mimico”’. Per preservare la freschezza della mimosa, Coldiretti consiglia di tagliare gli steli e immergerli per almeno due ore in acqua fresca acidulata con qualche goccia di limone. Inoltre, è preferibile collocare i fiori in un luogo fresco e ombreggiato, mantenendo l’ambiente umido per evitare un’eccessiva perdita di liquidi, che potrebbe far appassire rapidamente i delicati fiori gialli.

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