sabato, 28 Settembre, 2024
Attualità

Violenze al personale sanitario, arresti in flagranza e nelle 48 ore successive. Nordio: dal Cdm decisione importante e condivisa

Consiglio dei ministri, ok al Piano Mare e subacqueo. In aggiornamento le norme d’ingresso per i migranti

Il giro di vite era stato auspicato, poi sollecitato ed, infine, diventato una emergenza, ora per le aggressioni in ospedale e al personale sanitario non solo ci sarà l’arresto in flagranza, ma le manette scatteranno anche nell’ambito delle 48 ore successive alle violenze e ai danneggiamenti. La decisione è arrivata ieri mattina durante la riunione del Consiglio dei ministri. Oltre alle nuove norme di contrasto agli atti violenti contro gli operatori negli ospedali, all’ordine del giorno, del Cdm figurava l’esame di un decreto legge sui flussi dei lavoratori immigrati e sulla tutela alle vittime di caporalato, un disegno di legge in materia di sicurezza delle attività subacquee e l’aggiornamento del piano strutturale di bilancio di medio termine.

Nordio: provvedimento importante e condiviso

Il decreto legge che introduce l’arresto differito in caso di aggressioni a medici e infermieri, ha illustrato durante la conferenza stampa il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, “è un provvedimento molto importante: siamo certi che avrà forte effetto deterrente”. Per le aggressioni in ospedale è già previsto l’arresto in flagranza. Ma in questo caso la flagranza è estesa come una sorta di ‘quasi flagranza’ nell’ambito delle 48 ore successive. Si tratta di un arresto differito quando è impossibile effettuare arresto nell’immediato. Ora”, ga fatto presente Nordio, “c’è la possibilità di differire questo arresto non appena identificati gli autori del reato comunque, anche se non oltre le 48 ore. Nordio si è detto convinto che il dl “abbia una generale condivisione”. Una coralità per cui Nordio ha ringraziato il ministro Orazio Schillaci per un'”iniziativa arrivata dal Ministero della Salute che ha trovato subito concordia con Ministero della Giustizia”.

Il Piano del Mare

Durante la conferenza stampa è stato il ministro del Mare, Nello Musumeci a illustrare l’iniziativa di Governo, definita “Piano del mare”, sottolineando come l’Italia è tra primi Paesi a darsi regole su mondo subacqueo. “Diamo corpo e sostanza al dominio subacqueo che per l’80% è sconosciuto all’uomo e alle cartografie e sempre più al centro del mondo militare e dell’industria. Il Piano del Mare, già da noi presentato, riserva una specifica rilevanza ai temi della dimensione subacquea. Bisogna dare una regola alla crescente antropizzaizone del mondo subacqueo. In un confronto durato mesi siamo arrivati a un ddl che riteniamo organico che si compone di 35 articoli, suscettibili di leggere variazioni, in corso di esame del parlamento. Una proposta che fa dell’Italia uno dei primi paesi membri di dotarsi di regole”.

Decreto flussi

Slitterà alla prossima riunione del Consiglio dei ministri invece il decreto legge di riforma delle regole per i flussi di migranti. Ieri il Cdm ha avviato l’esame del provvedimento ma ha rinviato l’ok a una prossima riunione per “ulteriori approfondimenti”. Nella bozza della riforma del decreto flussi, dopo le criticità del sistema e le truffe più volte segnalate dal governo, diversi punti: è irricevibile la domanda del datore di lavoro che nel triennio precedente non ha sottoscritto il contratto di soggiorno all’esito di una precedente domanda. Entro 8 giorni dall’ingresso in Italia il lavoratore straniero ed il datore di lavoro devono sottoscrivere il contratto di soggiorno.

Ospedali, le norme anti violenze

Queste nel merito le decisioni. “Chiunque, all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semi-residenziali, pubbliche o private, con violenza alla persona o con minaccia” distrugge, disperde, deteriora o rende, “in tutto o in parte, inservibili cose ivi esistenti o comunque destinate al servizio sanitario o socio-sanitario, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa fino a 10 mila euro. Se il fatto è commesso da più persone riunite, la pena è aumentata”, si legge all’articolo 1 del testo. La disposizione reca modifiche all’articolo 635 del codice penale che disciplina il reato di danneggiamento prevedendo la reclusione da uno a cinque anni e la multa di 10 mila euro. Con l’articolo 2 si estende “l’arresto obbligatorio in flagranza, anche differito, ai reati commessi ai danni del personale sanitario e socio-sanitario durante lo svolgimento della propria attività nonchè dei beni destinati all’assistenza sanitaria”.

Più sicurezza nelle strutture

Importante nel nuovo dispositivo assume l’articolo 3 che mira a garantire “un maggiore controllo all’interno delle strutture in cui operano i professionisti sanitari e socio-sanitari, prevedendo l’adozione da parte del Ministro della salute, di concerto con li Ministro dell’interno, di apposite linee guida anche con riguardo all’utilizzo dei dispositivi di videosorveglianza nelle predette strutture, fermo restando li rispetto della disciplina vigente ni materia di privacy”. “Il decreto-legge risponde all’esigenza di contrastare il fenomeno delle aggressioni a danno del personale sanitario e socio-sanitario nonchè del danneggiamento dei beni mobili o immobili destinati all’assistenza sanitaria, garantendo a tali professionisti di poter svolgere la propria attività, finalizzata alla tutela della salute, in condizioni di maggiore sicurezza e controllo”.

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