venerdì, 20 Settembre, 2024
Cultura

Iniziato il Capalbio Film Festival, tra cinema e letteratura

Al via il Capalbio Film Festival, aperto da ‘La Vita accanto’, di Marco Tullio Giordana: “spesso il cinema si ispira alla letteratura alla poesia alla musica è uno scambio un’osmosi fra una disciplina e l’altra sempre molto fecondo”.

Si è aperta ieri la seconda edizione del Capalbio Film Festival, promosso e organizzato da Fondazione Capalbio con il sostegno del Comune di Capalbio e con il Patrocinio di Regione Toscana. Continuerà fino a domenica, al Cinema Tirreno di Borgo Carige per le proiezioni e gli incontri e la Galleria Il Frantoio di Capalbio che ha ospitato la mostra Landscape Experience. Ideato da Maria concetta Monaci, Presidente della fondazione Capalbio, con la direzione artistica di Steve della Casa e Daniele Orazi, il Festival può vantare una madrina di eccezione, l’attrice Margherita Buy.

Il tema centrale del festival di quest’anno è la relazione tra scrittura e immagine, libro e cinema, due mezzi espressivi tanto lontani quanto spesso in circolazione tra adattamenti e rielaborazioni. Il primo film a programma, ‘La Vita accanto’, di Marco Tullio Giordana con Sonia Bergamasco e Valentina Bellè, è infatti tratto dall’ omonimo romanzo di Mariapia Veladiano.

La trama de ‘la vita accanto’ Vicenza, anni Ottanta

Una ricca e influente famiglia: Maria, il marito Osvaldo e la gemella di quest’ultimo, Erminia, celeberrima pianista. Dopo anni di tentativi, Maria mette finalmente al mondo Rebecca, attesa con grandi aspettative. Ma la neonata, altrimenti del tutto normale, presenta una vistosa macchia purpurea che copre metà del viso che diventa per Maria un’ossessione tale da rifiutare l’istinto stesso di madre. L’adolescenza di Rebecca sarebbe segnata dalla vergogna e dall’isolamento se fin da piccola non rivelasse invece straordinarie doti musicali scoperte dalla zia Erminia. Saranno queste a liberarla dalle fissazioni famigliari e dai segreti che queste nascondono.

Dramma psicologico, a tratti persino misterioso e surreale, con quel marchio sul viso della neonata che ossessiona la madre e che potrebbe significare il peso di una antica colpa. Quale relazione, se ce n’è una, tra la macchia purpurea e il suo dono straordinario per la musica?

Un film più intimo

A prima vista questo film rappresenta quindi una relativa novità nella carriera del regista di film a carattere storico che aspirano a restituire un ritratto impietoso eppure bonario della società italiana di ieri e di oggi, per quanto carichi di emozioni e di personaggi pregnanti, come I cento passi, La meglio gioventù, Sanguepazzo, Lea.

Ma in realtà, a ben vedere, è proprio questa la cifra stilistica di Giordana, che quindi rimane fedele a se stesso: le vicende personali, e le relazioni, sono sempre il centro di interesse della sua cinepresa, sebbene calate in un contesto storicamente significativo. Come ha spiegato il regista nella nostra intervista per La Discussione: “magari questo film è piu intimo e concentrato sui personaggi, su una vicenda famigliare”, ma non per questo è diverso: “come anche altri miei film come i cento passi la meglio gioventù”. Può apparire di meno questa traccia, di film dove l’elemento storico fa sembrare che le vicende personali siano solo sullo sfondo, ma in realtà sono quelle le cose che mi piace raccontare”.

Un’osmosi sempre feconda tra cinema e letteratura

Riguardo al rapporto tra cinema e libro, Giordana ha sottolineato “l’idea non è mia”, essendo tratta da un romanzo, “ma è come se lo fosse diventata” girando il film. L’adattamento e la trasposizione, infatti, possono sempre essere considerati, al pari della traduzione come diceva Walter Benjamin, come delle opere originali a tutti gli effetti. “Spesso il cinema si ispira alla letteratura alla poesia alla musica” ha ricordato il regista, “è uno scambio un’osmosi fra una disciplina e l’altra sempre molto fecondo”.

Il festival proseguirà oggi alla presenza della madrina Margherita Buy, con la proiezione del classico dell’horror diretto da Mario Bava, ‘Terrore nello spazio’, già cult per gli appassionati di genere in tutto il mondo, un incontro tra Steve della Casa e il regista Mario Martone. Saranno proiettati inoltre i film Vermiglio di Maura Delpero e Limonov, dall’omonimo romanzo di Carrère. Alle 17.30 riceverà il Premio alla sceneggiatura del Capalbio Film Festival 2024 la sceneggiatrice Giulia Calenda.

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