Numerosi reperti di epoca romana ed etrusca sono stati scoperti per puro caso dai Carabinieri della stazione di Nepi durante una perquisizione in una villa privata, per una presunta truffa informatica. Nel corso degli accertamenti all’interno dell’abitazione, che mirava dunque a ricerche di altra natura, i militari dell’Arma si sono trovati di fronte a numerosi, antichi e importantissimi oggetti come reperti archeologici risalenti al quinto secolo a.C. Secondo i militari, stando alle prime ipotesi, la provenienza di tale preziosissimo materiale potrebbe essere illecita e riconducibile ad un eventuale scavo clandestino nelle vicinanze della villa perquisita. Interrogata al riguardo, la proprietaria della villa, situata nella campagna di Nepi in provincia di Viterbo, non era in grado di fornire documentazione attestante la legittima provenienza dei beni. Per tale ragione è scattato il sequestro dei reperti, seguito da una denuncia per violazione del codice dei beni culturali.
Beni molto richiesti nel mercato illegale
L’interesse archeologico dei beni scoperti è stato poi confermato dalla Soprintendenza per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale. Informata la Procura della Repubblica di Viterbo, le indagini ora proseguono per stabilire la provenienza dei reperti, anche se l’ipotesi al momento più probabile è qualche scavo clandestino nei dintorni.
Tra i reperti recuperati vi è una rara anfora del V secolo a.C., importante per la preziosità della classe di materiali a cui appartiene (e molto richiesto nel mercato illegale dei beni archeologici trafugati). Inoltre, tra i beni posti sotto sequestro vi sono: un busto e a una testa in marmo non pertinente, rispettivamente del III-IV secolo d.C. e di età giulio-Claudia; una coppa etrusco-corinzia con decorazione figurata (datazione metà VI sec. a.C); una brocchetta dorata a fasce di probabile provenienza da territorio vulcanico (datazione V-IV sec. a.C); un’oinochoe a becco acroma, (datazione V-III sec. a.C); 12 frammenti di pithos di impasto rosso ceretano (datazione prima metà VI sec. a.C); 5 frammenti ceramici di difficile attribuzione; un frammento di ceramica etrusco corinzia (datazione VI sec. a.C.).