L’economia portoghese ha registrato nel 2023 una crescita pari al 2,3%, in netta flessione rispetto al +6,8% dell’anno precedente. Il rallentamento è stato causato dalla diminuzione dei consumi e degli investimenti privati, riflettendo l’impatto dell’aumento dei tassi di interesse. Tuttavia, nella seconda metà del 2023, sia i consumi che gli investimenti hanno registrato una ripresa, mentre la componente estera al PIL è diventata negativa a causa dell’indebolimento della crescita del turismo estero e del calo delle esportazioni di beni.
Alla luce della debolezza della domanda da parte dei principali partner commerciali del Paese, si prevede che la crescita economica rimanga contenuta all’inizio del 2024 e che in seguito riprenda solo gradualmente. In termini annuali, la crescita del PIL è prevista all’1,2% nel 2024 e all’1,8% nel 2025. I consumi privati dovrebbero beneficiare di un aumento costante dell’occupazione e dei salari, che compenserà in larga misura l’aumento delle spese delle famiglie per il pagamento degli interessi sui mutui, mentre l’attuazione in corso del Piano di Ripresa e Resilienza (“Next Generation EU”) continuerà a sostenere gli investimenti.
Nel settore esterno, le importazioni dovrebbero superare le esportazioni. L’inflazione è rallentata notevolmente nel 2023, passando da un picco del 10,2% nel 2022 al 5,3% nel 2023. I prezzi dell’energia hanno contribuito in modo sostanziale alla disinflazione, aiutati in una fase successiva dai prodotti alimentari e dai beni industriali non energetici.
Inflazione elevata
L’inflazione dei servizi è rimasta elevata, soprattutto a causa dei servizi di alloggio e ristorazione, ma è rallentata verso la fine dell’anno dopo aver raggiunto un picco nei mesi estivi. Secondo le proiezioni della Commissione Europea, l’inflazione portoghese dovrebbe diminuire ulteriormente grazie al calo dei prezzi dell’energia e ai minori aumenti dei beni alimentari. Anche i prezzi dei servizi sono destinati a contribuire a questo andamento, ma a un ritmo molto più lento, poiché la prevista crescita dei salari e dell’occupazione è destinata a sostenere la domanda dei consumatori. Nella prima metà del 2024, il processo di disinflazione dovrebbe essere temporaneamente attenuato dagli effetti base nel settore energetico e dal ripristino delle normali aliquote IVA per i prodotti alimentari essenziali. Nel complesso, si prevede che l’inflazione annua scenda dal 5,3% nel 2023 al 2,3% nel 2024 e all’1,9% nel 2025.