venerdì, 22 Novembre, 2024
Ambiente

Economia circolare, il caso ‘Sei Toscana’ che punta al 70% di rifiuti riciclati

I fondi, 21 milioni dal Pnrr e 13 milioni di euro di ricavi dalla vendita del differenziato

Sei Toscana, gestore unico del servizio integrato dei rifiuti dell’Ato Toscana Sud, – l’Ambito territoriale ottimale più esteso di Italia -, gestisce circa 550.000 tonnellate di rifiuti ogni anno, servendo un terzo della popolazione regionale e svolgendo servizi ambientali in 104 comuni delle province di Arezzo, Grosseto, Siena e del comprensorio della Val di Cornia, in provincia di Livorno. Un territorio tanto esteso (oltre 12.000 chilometri quadrati) quanto eterogeneo con zone montuose, collinari e marittime, fatto di piccoli borghi, città d’arte, luoghi patrimonio dell’Unesco, parchi e riserve naturali.

Rifiuti sono una risorsa

Alessandro Fabbrini, appena confermato alla presidenza della società che fa parte del Gruppo Iren spiega che “la gestione sostenibile dei rifiuti riveste un ruolo strategico ai fini della salvaguardia e della tutela dell’ambiente. Nel 2023, grazie all’impegno dei cittadini, Sei Toscana ha raccolto e permesso di avviare a compostaggio quasi 70mila tonnellate di organico e oltre 96mila tonnellate di rifiuti differenziati che sono stati poi avviati a riciclo negli impianti dedicati. Nello specifico, sono state avviate a riciclo poco meno di 50.000 tonnellate di carta e cartone, 4.500 tonnellate di metalli, quasi 16.000 di plastica e 26.000 di vetro, di cui oltre la metà provenienti da raccolte mono-vetro che stiamo progressivamente introducendo sul territorio seguendo le linee guida del nostro piano industriale”.

Qualità dei materiali raccolti

Un piano che prevede investimenti per oltre 150 milioni di euro. L’obiettivo è superare il 70% di differenziata nei prossimi cinque anni. “Il risultato ancora non ci soddisfa – aggiunge Fabbrini – ma credo sia giusto considerare anche la complessità dell’ambito in cui lavoriamo, caratterizzato da un’enorme estensione territoriale e da una bassissima densità abitativa. È necessario comunque concentrarsi non solo e non tanto sulla quantità, ma sulla qualità dei materiali raccolti. Solo una raccolta differenziata di qualità apre la strada al riciclo, ed è proprio al massimo riciclo possibile che dobbiamo mirare”.

Impianti all’avanguardia

I territori che registrano un maggiore aumento della differenziata sono proprio quelli dove, insieme alle amministrazioni locali, è stata fatta una profonda riorganizzazione dei servizi. Entro la fine del 2024 è previsto un intervento di ottimizzazione della raccolta in50 comuni. Dopo la raccolta i rifiuti devono essere trattati e a questo proposito è stato sottoscritto un accordo con Ato (l’Ente che racchiude i 104 comuni del territorio) e le società gestori di impianti che definisce il nuovo assetto del sistema impiantistico necessario per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Grazie all’intesa il territorio di riferimento di Sei Toscana potrà beneficiare di nuovi impianti all’avanguardia che permetteranno di riciclare e recuperare la maggior parte dei rifiuti prodotti, ricorrendo al conferimento in discarica solo per una parte residuale, seguendo in toto le linee guida indicate dalla Comunità europea e adottate dalla Regione. Ricavi e fondi dal Pnrr Nel 2023 i ricavi dalla vendita dei rifiuti differenziati sono stati circa 13 milioni di euro che, così come stabilito da Arera, contribuiranno ad abbattere i costi. Inoltre, grazie all’avvio di sistemi di raccolta che permettono la tracciabilità dei conferimenti, potremo progressivamente introdurre un sistema di tributo puntuale, più equo, legato anche all’effettiva produzione dei rifiuti e al reale impegno dei cittadini nella differenziazione dei materiali. Infine l’Ato Toscana Sud si è aggiudicato un finanziamento di oltre 21 milioni di euro dal Pnrr per la realizzazione di 30 progetti volti a migliorare la qualità dei servizi ambientali e delle infrastrutture. Un contributo che consentirà anche di mitigare i costi per gli utenti.

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