mercoledì, 18 Dicembre, 2024
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Palermo, al via il convegno “la presa in carico globale del migrante”

Trattare la problematica migranti dopo l’ultimo dramma umanitario che si è verificato sulle coste crotonesi con 60 morti, appare ormai necessario sia con un maggiore confronto tra politica e sanità che proponendo modelli efficienti di accoglienza e integrazione: due obiettivi sostenuti nel convegno “La presa in carico globale del migrante”, tenutosi all’ex chiesa di San Mattia ai Crociferi.

L’evento, promosso dall’Asp Trapani, è stato realizzato nell’ambito del progetto Busy (Building capacities for SicilY) e ha visto la partecipazione dei Comuni di Palermo, Marsala, Siracusa, Corleone e Pantelleria. All’illustrazione di buone pratiche assistenziali e integrative, favorite dal sostegno economico del Fondo Fami (gestito dal ministero dell’Interno), si affianca la richiesta di aiuto alle istituzioni nazionali e internazionali: è la gestione globale del fenomeno migratorio l’unica risposta possibile a drammi come quello di Steccato di Cutro, ma anche il solo modo per giocare d’anticipo sulla criminalità organizzata nel garantire “protezione” a chi sbarca sulle coste italiane ed europee.

Per Vincenzo Spera, commissario straordinario dell’Asp Trapani, la questione migranti è “un problema politico ancor prima che sociosanitario. L’Ue finora ha finto di non vedere un fenomeno che, a maggior ragione dopo la tragedia di ieri, non possiamo più ignorare. Alla politica chiedo di gestire i flussi migratori in maniera organizzata e cambiare una legislazione che non permette di prendere in carico adeguatamente queste persone”. Tali flussi, prosegue Spera, sono apparsi negli ultimi mesi in progressiva crescita: “Si vanno modificando sia le rotte che le quantità dei migranti: la nostra Asp ha messo a disposizione tutte le cure possibili, ma serve uno sforzo in più dagli altri enti pubblici.” Un invito che il Comune di Palermo è pronto a raccogliere, con l’assessore alla Sicurezza e alla Protezione civile Antonella Tirrito che evidenzia come “troppi cittadini stranieri si trovano ancora spaesati negli sportelli di accoglienza: lo Stato ha la necessità di arrivare prima delle organizzazioni criminali e avere un orientamento in grado di rispondere prontamente ai fenomeni migratori”.

“È fondamentale consolidare i risultati ottenuti facendo in modo che altri territori creino modelli di accoglienza. Solo un percorso scolastico adeguato e opportunità lavorative concrete possono garantire a queste persone un futuro di integrazione”. Così nel suo intervento il segretario di Anci Sicilia Mario Alvano ha puntualizzato riguardo la presa in carico dei migranti, trattata negli ultimi anni sempre più con maggior impegno dalle istituzioni.

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