mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Attualità

L’Italia e le crisi internazionali, Cattolici, Liberali e Socialisti tornino alle grandi idee di sviluppo e di pace. La lezione di umiltà di De Gasperi

C’è chi parla con grande preoccupazione che siamo ad un passo dalla “Terza Guerra Mondiale”, c’è chi teme una “Crisi energetica”, con il petrolio che avrà forti rincari; chi evoca risvolti pesantissimi per l’economia italiana già in grave affanno che sarà travolta da una spirale di guerra, mentre produzioni, export e molto altro finirebbero in ginocchio. Lo scenario che emerge è quello di una Italia che rischia tantissimo da una crisi militare e dai venti di guerra nel Medio Oriente. In queste ore, come giornale fondato nel 1952 da Alcide de Gasperi – nei giorni dolorosi e tristissimi del dopo guerra -, riflettiamo in modo preoccupato che siamo di fronte a fatti internazionali allarmanti e, nel contempo, constatiamo l’assenza di un dibattito all’altezza di una Nazione che ha culture popolari di grandissima levatura storica, politica, sociale ed economica come quella cattolica, moderata, liberale e quella di una sinistra riformista e socialista. Insomma oggi c’è un vuoto di idee, di proposte, così non possiamo far altro che guardare al passato, perché abbiamo un grande bisogno di analisi, riflessioni, testimonianze, iniziative di statisti come: Moro e Fanfani, Nenni e Pertini, La Malfa, e Spadolini; c’è necessità di suggerimenti e proposte di quelle grandi personalità nel campo dell’economia come Enrico Mattei, di banchieri come Raffaele Mattioli, di industriali alla Adriano Olivetti.

Uomini che hanno creato i presupposti di una svolta sociale, economica e politica, che hanno generato idee così lungimiranti, che sono riusciti a guadare lontano ponendo le fondamenta di una Nazione fatta di lavoro, benessere, solidale, che è riuscita a salvaguardare le ragioni del dialogo Nazionale e Internazionale, a mantenere salde le radici di pace di una Italia che era consapevole del suo ruolo di impegno Cattolico e sociale. Possiamo oggi ripercorrere quella strada virtuosa? Gli elementi positivi ci sono, e non vanno taciuti gli appelli coraggiosi di Papa Francesco, gli sforzi del presidente Giuseppe Conte, di tutto un tessuto di volontari, di silenziosi operatori di pace che si adoperano in molti modi per soluzioni diplomatiche e di negoziato internazionale. Quello che invece manca è la valorizzazione pubblica di questi elementi di impegno. Vediamo una classe politica pronta sempre al battibecco, a rimarcare differenze più che a sottolineare gli elementi che uniscono il Paese.

Siamo davanti a un dibattito pubblico che ci rattrista per il senso di perenne polemica, di personalismi esasperati, che di giorno in giorno aprono un solco sempre più profondo nel Paese tra politica e cittadini. Mentre dalla società civile, dal mondo cattolico in particolare sale la richiesta di confronto e proposte alte che riescano ad emancipare quei valori di impegno e solidarietà che sono propri di una Nazione che ha vissuto tempi durissimi. Bisogna oggi più che mai puntare su grandi idee e cercare quella collaborazione virtuosa tra forze e movimenti di ispirazione cattolica e popolare e quelli di una sinistra sociale riformista. È necessario farlo e lo possiamo auspicare seguendo le parole sempre più attuali di De Gasperi pronunciate nel 1946 in difesa dell’Italia e del suo popolo, durante la Conferenza mondiale di Parigi.

“Ho il dovere innanzi alla coscienza del mio paese e per difendere la vitalità del mio popolo di parlare come italiano, ma sento la responsabilità e il diritto di parlare anche come democratico antifascista, come rappresentante della nuova Repubblica che, armonizzando in sé le sue aspirazioni umanitarie di Giuseppe Mazzini e le concezioni universalistiche del cristianesimo e le speranze internazionalistiche dei lavoratori, è tutta rivolta verso quella pace duratura e ricostruttiva che voi cercate e verso quella cooperazione fra i popoli che avete il compito di stabilire”.

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