0
DMITRI MEDVEDEV

Medvedev ci odia. Ma non è ricambiato

mercoledì, 8 Giugno 2022
1 minuto di lettura

A Roma si direbbe che “ha sbroccato”, ha perso il controllo. In realtà Medvedev  ha lanciato un brutto segnale. Alla Russia. Se un ex presidente e fedelissimo di Putin arriva a questi livelli vuol dire che al Cremlino regna un nervosismo incontrollato tipico  di chi non si sente sicuro di sé ed è in forte difficoltà. Per l’odio, come per l’amore, vale il principio che se l’altra parte non ti ricambia, tu sei uno sfigato.

Si rassegni Medvedev. L’Occidente non odia il popolo russo e neanche i suoi dirigenti responsabili di scelte scellerate. Semplicemente non possiamo accettare la violazione del diritto internazionale, l’aggressione contro uno Stato sovrano, i massacri di civili  inermi, donne e bambini. E non ripeteremo l’errore commesso  negli ultimi 22 anni di regno di Putin, sorvolare sulle prepotenze del nuovo zar, accettare il fatto compiuto come in Siria, Georgia  e Cecenia, abbaiare e non mordere.

L’Occidente che ora odia Medvedev e suoi hanno cercato di imitarlo, in malo modo. Lui e gli oligarchi fedeli del capo si sono ben guardati dal tornare al comunismo dell’Unione sovietica; hanno scimmiottato il capitalismo occidentale imitandolo nel difetto peggiore: l’arricchimento  smodato e senza ritegno. Hanno  sguazzato nei modelli di consumo del perfido Occidente rivestendosi di tutti gli status symbol dell’opulenza esibizionistica. Si sono ben guardati dall’imitare l’Occidente  nella libertà e nella democrazia, per paura di perdere lo strapotere che gli viene  dal regime repressivo con cui umiliano il loro popolo.

Di parole feroci Medvedev ne ha sempre sparate dopo il 24 febbraio evocando più volte  il ricorso alle armi nucleari. Ma dichiarare di volerci uccidere tutti, beh è un po’ troppo. Eravamo abituati alle smargiassate di sedicenti giornalisti trombettieri del regime che dalle tv di Mosca scherzavano sull’onda anomala  che potrebbe ingoiare il Regno Unito. Ci sembrava persino solo un eccesso di vodka l’ipotesi formulata da un deputato della Duma che  prefigurava il rapimento del ministro della Difesa di un Paese della Nato.

Ma il pupillo di Putin è accecato da un’insensatezza umiliante per lui e per il ruolo che riveste. Ma siccome non lo odiamo vogliamo concedergli un’attenuante: Medvedev si veste da superfalco perché vuole -forse- candidarsi alla successione di Putin, non più solo per tenergli in caldo la poltrona come fece in passato ma per tenersi tutto il potere. E va bene. Ma non c’è bisogno di trasformare il Cremlino in un Papeete.

Fonte foto: Imagoeconomica

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:

Potrebbero interessarti

Istanbul al centro della diplomazia internazionale. Trump: “È una possibilità”. Rutte: “Finestra di opportunità”

Mentre si moltiplicano le tensioni globali sul fronte ucraino, Istanbul…

Obama a Greta: “Canalizzate la rabbia”. Nei prossimi 10 anni mezzo mondo a rischio

Anche l’ex Presidente americano Barack Obama a Glasgow dove i…