L’appuntamento per insegnanti e studenti che protestano è alle 10.30 di questa mattina a Piazza Santi Apostoli. Ed è già un primo atto di uno scontro con il Governo, perché invece che a Montecitorio, dove lo
sciopero doveva convergere, la manifestazione sarà spostata a Piazza Santi Apostoli.
Cambio di Piazza “La piazza di fronte al Parlamento, infatti, non è stata concessa dalla Questura per la manifestazione della scuola.
A chi non piace questa scuola?” chiede polemico Pino Turi, responsabile scuola della Uil, “Prima le norme connesse alla pandemia, poi le misure anti-assalto, legate al pericolo di danneggiamenti di spazi, edifici,
ora queste misure prese a difesa dell’incolumità di cose e persone vengono utilizzate contro il sindacato per limitare il diritto costituzionale previsto dall’articolo 17. “I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi (…) Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica”.
Scelta simbolica
“Quella di Piazza Monte Citorio era una scelta forte di caratteri simbolici”, aggiunge Turi, “perché la protesta è verso un atto del Governo (il decreto 36 è in fase di conversione) che si appresta
nuovamente a tagliare invece che investire, che riduce di diritti invece che rafforzarli, che ferma il negoziato contrattuale intervenendo per legge. Sono temi sui quali è assolutamente legittimo interrogare il
Parlamento e, fare pressione affinché il decreto sia fermato e le incursioni legislative stralciate”.
Sciopero e assemblee
Il sindacato ricorda il suo impegno. “Stiamo facendo tutto il possibile affinché sui contenuti del decreto ci sia il massimo di conoscenza e consapevolezza di tutto il personale”. “Stiamo facendo assemblee, e
nella nostra fase congressuale”, aggiunge Turi, “stiamo facendo chiarezza sulle conseguenze delle disposizioni governative. Non c’è nessuna prospettiva di stabilità per il personale precario. Giorno per
giorno, persona per persona , come sappiamo fare, spiega il segretario generale Uil Scuola, contro ogni tentativo di mettere silenzio intorno a noi.
Il ministero dell’istruzione è arrivato persino a negare l’anticipo di due ore di assemblea sul monte ore annuale per consentire una informazione sui contenuti del decreto”.
Protesta e ostacoli
“Ostacolare il diritto di manifestare”, conclude il segretario confederale della Uil, “non fermerà l’azione e l’impegno del sindacato per difendere la scuola nazionale contro ogni ipotesi di regionalizzazione, la libertà di insegnamento contro ogni forma di formazione obbligatoria, e la libertà negoziale contro ogni misura di contrattazione bloccata per via legislativa”.