lunedì, 25 Novembre, 2024
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Attualità

Confronto su flat-tax e cashback. Il Governo convoca i sindacati

Settimana intensa per il confronto parlamentare e per la ripresa di trattative tra Governo e sindacati. Sul tavolo, le riforme del lavoro, fisco e pensioni, tre temi che sono strategici per il Governo e che oggi risentono delle incertezze che derivano dalla crisi dell’energia, dalla aggressione bellica della Russia all’Ucraina e dall’impennata inflazionistica. Il Governo così come le forze sociali vogliono chiudere la partita in modo da dare certezze a milioni di lavoratori e contribuenti con riforme che abbiamo come punto di incontro sostenibilità, semplificazione e siano più eque.

Delega fiscale e riforma

Domani la commissione Finanze alla Camera tornerà ad esaminare gli emendamenti per mettere a punto un testo che il 19 aprile sarà discusso in Aula. I punti ancora critici sui quali non c’è accordo tra i partiti sono diversi, sulla flat tax, (che diventerà una easy tax) ad esempio, c’è l’impegno di massima di uno scivolo di due anni per chi supera i 65mila euro. La Lega però è contraria al tetto e chiede almeno 85mila euro come soglia nel periodo transitorio. Il Pd fa quadrato su richieste “imprescindibili”, come la compartecipazione di Comuni e Regioni al gettito della flat tax e un maggior aiuto per i redditi medio-bassi con la rimodulazione di detrazioni e deduzioni. Finora in commissione finanze non sono state specificate le aliquote da applicare nel periodo transitorio né la soglia entro cui si applicano. Stando alle indiscrezioni, il Ministero dell’Economia e Finanze ha lavorato anche ieri domenica, ad un testo che presenterà oggi ai gruppi di maggioranza. Si tratta di una proposta che sarà un nuovo punto di incontro per evitare il prolungarsi del braccio di ferro sulla delega per riformare il fisco, e per trovare una sintesi sul regime forfettario per gli autonomi. Non è comunque il solo problema da risolvere. La Lega punta di nuovo i piedi per ribadire il no alla riforma del catasto e al sistema duale, il modello con tassazione proporzionale sui redditi da capitale e progressiva su quelli da lavoro, e cedolare per gli affitti. La riforma del catasto è passata per un solo voto in commissione con la maggioranza spaccata, ma il Carroccio insiste, Alberto Bagnai, senatore leghista responsabile economico del partito osserva: “andiamo avanti a opporci in tutte le sedi, dove si perde e dove si vince”.

Le turbolenze elettorali

In vista delle prossime elezioni politiche che si terranno tra un anno, Lega e Forza Italia puntano su mosse che sappiano suscitare l’interesse degli elettori. La casa e le tasse sugli immobili sono uno degli argomenti su cui i due partiti vogliono dare battaglia. Lega e FI benché partiti di maggioranza annunciano opposizione alle prossime scelte ed hanno già pronti nuovi emendamenti. Non da meno il M5S. I parlamentari presenti in commissione Finanze alla Camera hanno fatto sapere che “easy tax, cashback fiscale e mensilizzazione degli acconti”, sono tre obiettivi irrinunciabili. “Tre misure fondamentali che rivendichiamo con forza”. Nel merito il M5S spiega: “Con l’easy tax garantiamo uno scivolo di due anni per le partite Iva che superano la
soglia dei 65mila euro di fatturato”, si evidenzia in un documento, “con il cashback fiscale semplifichiamo la vita dei contribuenti facendo arrivare direttamente sul conto corrente le detrazioni, partendo dalle spese sociosanitarie. Infine, il passaggio ad un sistema di mensilizzazione degli acconti senza sanzioni e interessi”.

Previdenza, sindacati da Draghi

L’annuncio è ufficioso, ma giovedì prossimo 7 aprile i sindacati saranno a palazzo Chigi convocati dal premier. Martedì dovrebbe esserci l’approvazione del Documento economico e finanziario in modo che giovedì i sindacati sappiano lo stato dell’arte dell’economia e su quel dato proseguire il confronto sulla riforma delle pensioni. I sindacati tornano a ribadire la necessità di maggiori tutele per giovani, donne, lavoratori fragili e per una flessibilità di uscita rispetto ai 67 anni dell’età pensionabile.

L’economia che cambia

La riforma delle pensioni rimarrà appesa ai dati del Def e a quelli di una economia nazionale oggi in balia degli scossoni della guerra in Ucraina, del rincaro dei prezzi dell’energia, delle materie prime e il salto dell’inflazione. I margini di trattativa sono destinati ad assottigliarsi. Il cosiddetto “Quadro macroeconomico” sarà destinato a cambiare e deteriorarsi, secondo le stime la situazione a fine anno volgerà al peggio.

Associazioni di categoria

Il pressing sulla riforma delle pensioni arriva anche dal fronte delle piccole imprese. Per Confesercenti ad esempio “sono tante persone che percepiscono meno di mille euro al mese. Ci impegneremo perché la loro voce giunga al Governo”. La Federconsumatori parla “di lavoratori e pensionati, delle fasce più deboli ma anche quelle medie della popolazione che già provate dalla crisi pandemica continuano a scivolare verso posizioni di vera e propria povertà”.

Cgil, Cisl e Uil in attesa

I sindacati sollecitano il Governo a dare risposte. “Consapevoli della grave crisi internazionale è però necessario che il Governo trovi il tempo per dare una risposta a milioni di lavoratrici e lavoratori. È assolutamente necessario che il Governo prima della definizione del prossimo Def risponda con chiarezza alle questioni poste”, sottolineano in una nota unitaria, “in merito all’adeguatezza delle future pensioni dei giovani, alla valorizzazione della maternità e del lavoro di cura e delle donne ai fini previdenziali, alla necessaria flessibilità di accesso alla pensione che riallinei l’Italia alla media dei Paesi europei e sul rilancio della previdenza complementare”.

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