A soli undici anni e a pochi chilometri di distanza dal luogo del disastro atomico avvenuto nella prefettura giapponese di Fukushima, classificato al livello sette della scala INES, massimo livello di gravità degli incidenti nucleari, è entrato a pieno regime il Fukushima Hydrogen Energy Research Field (FH2R). Si tratta di una delle più vaste aree al mondo dedicate alla produzione di idrogeno verde, a testimonianza del grande impegno del Governo di Tokyo nel voler proseguire “sulla rotta delle emissioni zero” ed accelerare il processo di decarbonizzazione avviato pochi anni fa.
La strategia giapponese per un futuro carbon free
Il ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria giapponese promuove l’adozione dell’idrogeno come primaria forma di sostentamento energetico nell’ambito della più ampia Strategia di Base per l’Idrogeno pubblicata a dicembre 2017 che punta a favorire l’integrazione di questo nuovo combustibile ad impatto zero nel tessuto energetico delle città ed incentivarne dunque processo produttivo e distribuzione su vasta scala.
A testimonianza di questo impegno e considerando che la produzione di energia rinnovabile è soggetta a grandi fluttuazioni in base alle condizioni climatiche, l’innovazione tecnologica messa a punto per questo impianto lo rende capace di adattarsi autonomamente all’offerta e alla domanda della rete elettrica locale in base alle previsioni del sistema, evitando così una complicata fase di stoccaggio energetico possibile solo tramite ulteriori batterie, costose e dannose per l’ambiente.
Come si produce energia pulita
Inaugurato a marzo 2020 il parco è costituito da un’unità di produzione di idrogeno da 10Mw alimentato da 180.000mq di pannelli solari – pari a circa tre campi da calcio – supportato da numerose pale eoliche.
Garantisce fino a 1200 Nm di idrogeno pulito ogni ora che andranno ad alimentare auto, metro, taxi e trasporti pubblici, convertito in energia elettrica e distribuito ad abitazioni, negozi e centri urbani. Inoltre provvederà a completare il fabbisogno energetico di fabbriche ed industrie presenti nell’area circostante.
L’obiettivo è convertire intere aree a questa innovativa forma di sostentamento energetico sul modello del Villaggio Olimpico di Tokyo, primo esperimento di realtà urbana dove l’alimentazione di edifici, arene, trasporti e illuminazione è stata totalmente basata sull’impiego di idrogeno prodotto in maniera sostenibile.