La pandemia di Sars-CoV-2 ha fortemente penalizzato la raccolta di sangue cordonale nell’anno 2020. E’ quanto emerge dal report pubblicato dal Centro Nazionale Sangue, che registra una riduzione di circa il 40% rispetto a quanto raccolto nel 2019. La riduzione della selezione delle coppie donatrici e della raccolta del sangue cordonale è legata principalmente all’impossibilità di garantire percorsi intra-ospedalieri sicuri e alla riconversione di molti Punti nascita in ospedali COVID. Le Unità di sangue cordonale (SCO) raccolte dai 270 punti nascita afferenti alle 18 banche di cordone presenti sul territorio nazionale, sono state complessivamente 5.742, pari al 2,1% dei parti avvenuti in quei centri. L’anno precedente erano state 10.661 per una incidenza del 3,8% dei parti avvenuti.
Sono state complessivamente 320 le unità bancate, rispetto alle 655 del precedente anno. Al 31 dicembre del 2020, nelle banche cordonali italiane, erano disponibili 46.309 unità di sangue cordonale, di cui il 90,3% per uso allogenico non familiare, il 9,3% per uso allogenico dedicato e lo 0,4% per uso autologo.
“Nonostante il trend negativo registrato in questi ultimi anni – ha commentato Simonetta Pupella, responsabile dell’area tecnico-sanitaria del Centro Nazionale Sangue – la donazione del sangue di cordone ombelicale rimane un grande gesto di solidarietà, attraverso il quale si offrono opportunità di cura a quei pazienti in attesa di trapianto di cellule staminali che non trovano un donatore compatibile nei Registri nazionale e internazionali o nell’ambito familiare. Il sangue cordonale rappresenta, anche quando non idoneo per numero di cellule staminali alle finalità di trapianto, una sorgente preziosa di emocomponenti alternativi quali i globuli rossi per le trasfusioni neonatali e le piastrine per gli impieghi topici riparativi”.
Le cellule staminali emopoietiche (CSE) presenti nel sangue del cordone ombelicale (SCO), come quelle presenti nel midollo osseo e nel sangue periferico, sono progenitrici di tutte le linee cellulari del sangue (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine) e vengono utilizzate per il trapianto emopoietico. Il trapianto di CSE rappresenta una consolidata terapia salvavita per la cura di numerose e gravi malattie del sangue congenite e acquisite, immunodeficienze e malattie metaboliche. La donazione del SCO è dunque un interesse primario per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e la sua raccolta e conservazione è effettuata presso le banche del sangue di cordone.