sabato, 20 Aprile, 2024
Sanità

Medici di famiglia. Scotti a Figliuolo: “tagliate i nostri vaccini a favore degli hub

Medici di famiglia. Scotti a Figliuolo: “tagliate i nostri vaccini a favore degli hub  I medici di famiglia si sentono messi da parte e scrivono al commissario per l’Emergenza Francesco Figliuolo. È il nuovo capitolo dei tormentati rapporti tra la Fimmg e la gestione dell’emergenza Covid e delle vaccinazioni. A scrivere la lettera dai toni risentiti è il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale, Silvestro Scotti.“Nessuno ci chiama ma è indispensabile il coinvolgimento della medicina generale.

Siamo da sempre pronti a fare la nostra parte”, puntualizza.Nel documento I medici di famiglia ricordano come “il 21 febbraio, le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale hanno siglato con il governo e le regioni il Protocollo d’intesa nazionale per il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella campagna di vaccinazione anti covid-19, condividendo la valutazione”, si fa presente nel documento, “che il ruolo del medico di medicina generale è fondamentale per l’incremento e la copertura vaccinale della popolazione, anche in relazione alla diretta vicinanza con i pazienti e in considerazione del rapporto fiduciario che lo lega agli stessi. Hanno fatto seguito, nelle settimane immediatamente successive, accordi specifici sottoscritti in tutte le regioni”. Poi più nulla, i commissari per l’emergenza non hanno tenuto conto dei patti.

 

SBLOCCARE LA DIAGNOSTICA DI PRIMO LIVELLO

Almeno questo denuncia la Fimmg, “ci giungono tuttavia, pressoché da tutte le realtà locali, segnalazioni sempre più numerose sul mancato coinvolgimento della medicina generale nella campagna di vaccinazione anti covid, che riguardano principalmente la mancata o insufficiente fornitura di vaccini ai medici di medicina generale a vantaggio invece dei grandi hub vaccinali. La Medicina Generale, ad oggi, non è ancora messa nelle condizioni di poter effettivamente portare il proprio contributo”.

Così di fronte alle manifestazioni di impegno, ai patti sottoscritti, e ai successivi la Federazione torna a chiedere al Governo che ruolo, “si intenda determinare per la Medicina Generale nella campagna di vaccinazione e quale margine di intervento possa ricoprire la Struttura Commissariale nell’approvvigionamento e distribuzione delle dosi necessarie, affinché anche il setting della Medicina Generale possa favorevolmente contribuire all’obiettivo, come oltretutto previsto dal suddetto Protocollo d’Intesa in cui viene specificatamente previsto”. Il problema inoltre per la Federazione dei medici di famiglia non sono solo i

vaccini il sindacato chiede conto anche dei tempi per lo sblocco della diagnostica di primo livello per cui nella Legge di Bilancio 2020 sono stati stanziati 235 milioni di euro. “È infatti compito del commissario quello di procedere all’acquisto e alla distribuzione delle apparecchiature”, sottolinea il segretario nazionale Silvestro Scotti. Per questo la Fimmg sollecita, “se vi siano aggiornamenti in merito alla gara per l’acquisto di queste apparecchiature sanitarie il cui utilizzo da parte della medicina generale è determinante per il miglioramento del processo di cura dei pazienti, in particolare quelli anziani e cronici, specificamente alla prevenzione primaria e secondaria”.

La lettera prosegue ricordando che gli investimenti previsti di cui la Fimmg non vede traccia, sono urgenti e necessari: “per la riduzione del fenomeno delle liste d’attesa, anche al fine di ridurre la pressione sui servizi ospedalieri e sulle strutture sanitarie, limitando altresì le occasioni di esposizione al rischio di contagio”, conclude Scotti, “nel corso dell’emergenza epidemiologica in atto e in considerazione dell’aumento della richiesta da parte dei pazienti che durante l’ultimo anno di fatto hanno sospeso o ridotto i controlli sanitari di secondo livello”.

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