giovedì, 2 Maggio, 2024
Lavoro

Servizi portuali. Sindacati contro l’Antitrust. Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti: “Ripensare ruolo Authority, così danneggia i lavoratori”

“Non è la prima volta che un’Authority si sostituisce a Parlamento e Governo”. Braccio di ferro dei sindacati dei lavoratori portuali contro l’Antitrust che ha posto dei paletti alle concessioni fatte dal Governo agli operatori portali locali che possono gestire in proprio i servizi degli scali marittimi. I sindacati hanno rigettato l’ammonimento con un documento particolarmente duro dove esprimono “Sconcerto per decisione Antitrust”, e, soprattutto, chiedono di “Ripensare ruolo dell’Authority”.

“Apprendiamo con sconcerto il parere negativo e semplicistico espresso dall’Antitrust sull’art. 199 bis del DL Rilancio che perfeziona la norma già esistente sull’autoproduzione”, sottolineano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, “a nostro giudizio questa norma introduce tutele per la sicurezza dei lavoratori marittimi e portuali precisando ulteriormente gli ambiti in cui tale pratica è ammissibile e le condizioni autorizzative per essere concessa dalle AdSP o dalle Autorità Marittime”.

“Non è quindi vero, a nostro avviso, che si prefigurerebbero profili lesivi della libertà di concorrenza”, ribadiscono con disappunto i sindacati, “ma, al contrario, attraverso tale norma si è invece raggiunto un punto di equilibrio tra l’interesse pubblico e la tutela della libertà di concorrenza regolando meglio la competitività tra porti e definendo, finalmente, il perimetro ed i termini, anche economici, per cui vengono rilasciate le autorizzazioni per autoprodurre le operazioni portuali da parte dell’armatore”.

Occorre evidenziare, scrivono Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, “come la Legge 84/94 e ss.mm. e ii. abbiano consentito di regolamentare il mercato dei servizi e delle operazioni portuali proprio al fine di garantire un regime di sana competitività garantendo la sicurezza nei porti, ambito dove il rischio dovuto alle interferenze tra più operatori è ancora oggi causa di numerosi infortuni molti dei quali purtroppo anche mortali.

Occorre, pertanto, un sistema di regole certo che nel rispetto della legislazione, anche europea, consenta agli operatori di svolgere la propria attività garantendo un servizio efficiente e concorrenziale che metta al centro la tutela e la sicurezza del lavoro”. In base a queste considerazioni arriva l’affondo dei sindacati.

“Non è la prima volta che un’Authority si sostituisce a Parlamento e Governo e non è la prima volta che un’Authority, in nome della concorrenza, determina effetti negativi per il mondo del lavoro”, attaccano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, “In passato simili decisioni che hanno determinato nocumento per le lavoratrici e lavoratori dei trasporti sono state adottate anche dall’Authority dei Trasporti”. La critica dei sindacati si spinge fino a chiedere il ridimensionamento dei poteri dall’Antitrust.

“Forse è arrivato il momento di aprire un dibattito pubblico sul ruolo e i risultati delle azioni delle Authority per verificare se sono coerenti con le finalità per le quali, a suo tempo, il legislatore le ha istituite”, insistono i sindacati dei trasporti, “Ci preme, inoltre, ribadire il ruolo centrale della contrattazione dei lavoratori dei settori, quali la portualità, il marittimo e la logistica, che proprio durante la pandemia hanno garantito l’approvvigionamento delle merci al Paese configurandosi come servizi di interesse generale.

È, quindi, improcrastinabile rinnovare i suddetti contratti collettivi di lavoro proprio per riaffermare e rivedere le regole e le tutele in essi contenuti per rispondere meglio alle esigenze del Paese durante la permanenza dell’emergenza sanitaria”.

“È, infine, urgente ridare potere d’acquisto ai lavoratori”, Concludono Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, “di questi comparti che ricordiamo hanno consentito alle aziende una buona redditività anche durante questa emergenza pandemica.

Abbiamo, quindi, la necessità di procedere ad un celere rinnovo del contratto dei porti e dei marittimi per mantenere il perimetro di regole chiare definite dall’art. 199 bis del DL Rilancio, frutto di anni di rivendicazioni e mobilitazioni sindacali”.

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