Torna in primo piano la battaglia contro i pesticidi e in particolare il “glifosato”, il pesticida – usato in modo intensivo da numerosi Paesi Ue ed extra Ue – al centro di controverse battaglia per la sua eliminazione dai campi. L’Italia è stata al primo posto in questa sfida, anche se in agricoltura vengono usate ampiamente molecole chimiche. Ora a dire basta a tutti i pesticidi, ci riprova la lega Coop. che promuove “l’agricoltura di precisione” e rilancia la strategia di riduzione dei pesticidi avviata 26 anni fa con la raccolta di firme: “Disarmiamo i pesticidi”. Il nuovo obiettivo è la progressiva eliminazione di 4 molecole controverse (tra cui il glifosato) per il loro impatto ambientale.
“La decisione”, annuncia una nota di presentazione della iniziativa anti pesticidi, “è parte integrante dell’impegno di Coop a tutela dell’ambiente”. La Coop ricorda che i risultati già ci sono stati, dopo le ciliegie che hanno avuto per prime l’eliminazione da pesticidi, attiveranno altri prodotti.
“Nei reparti ortofrutta dei 1100 punti vendita Coop”, promette la Cooop, “oltre alle ciliegie completamente libere dal campo alla tavola dai quattro pesticidi, la prima di 35 filiere di ortofrutta a marchio Coop che saranno progressivamente coinvolte nell’ulteriore riduzione dei pesticidi, fino all’eliminazione, per un totale di 116 fornitori e di oltre 7000 aziende agricole. 15 le colture interessate nel corso del 2019, tra cui ciliegie, meloni, uva, clementine”.
Tutte le famiglie di prodotti ortofrutticoli a marchio Coop, secondo le indicazioni della Cooperativa saranno a regime entro 3 anni per un volume complessivo di oltre 100 mila tonnellate di prodotti coinvolti. Il progetto Coop prevede, inoltre, l’adozione di tecnologie agricole innovative in grado di migliorare l’efficienza, la resa e la sostenibilità delle coltivazioni – la cosiddetta agricoltura di precisione -, proseguendo una strategia di attenzione per l’ambiente per migliorare le prestazioni dei prodotti.
Era il 1993 quando Coop avviò una campagna per la riduzione dei pesticidi raccogliendo 1 milione di firme. Un progetto significativo che ha dato i suoi frutti. Dal 1993, segnala la Coop 10 molecole chimiche sono state eliminate dai prodotti a marchio Coop, spesso anticipando di anni la normativa; il prodotto a marchio Coop da tempo ha residui chimici molto inferiori ai limiti di legge (-70%). Ora c’è il fronte delle nuove azioni con la Coop che rilancia con l’ulteriore eliminazione dell’uso di 4 molecole controverse per l’ambiente: 4 erbicidi, tra cui il glifosato; ricorrendo a modalità di gestione alternative. Dando uno sguardo a cosa accade in Italia, la nostra agricoltura è tra i primi Paesi in Europa per il consumo di pesticidi per ettaro coltivato. Sostanze chimiche che possono residuare negli alimenti e al tempo stesso contaminare l’aria, il suolo e l’acqua. Soprattutto le acque superficiali e sotterranee risultano contaminate da pesticidi con valori che spesso superano i limiti di qualità ambientale.
“Ridurre l’impiego dei pesticidi fino alla completa eliminazione delle molecole critiche è la strada da perseguire”, sottolinea la società Cooperativa, annunciando che la Coop intende farlo attraverso step progressivi, in attuazione del principio di precauzione che ha assunto come linea guida.
“Ridurre l’uso di sostanze chimiche”, propone la Coop, “che potrebbero generare effetti negativi sull’ambiente e sulla salute va di pari passo con una migliore e più scientifica gestione delle attività agricole. E’ quello che oggi prende il nome di “agricoltura di precisione”, non una vera e propria novità, ma ancora una rarità nell’ortofrutta italiana. In questo progetto Coop si pone al fianco dei propri fornitori, condividendo conoscenze e possibili supporti per l’inserimento di nuove tecnologie”.
“Quando avviamo una nuova campagna, che per noi significa un impegno nel tempo, ci consideriamo un po’ dei pionieri”, spiega Marco Pedroni, Presidente Coop Italia, “Lo siamo stati sicuramente nel ’93 quando l’Italia aveva una legge sui pesticidi vecchia di 30 anni e si spargeva nei nostri terreni una media di 3,4 chilogrammi a persona di pesticidi. Oggi grazie all’attenzione di tutti, delle istituzioni, dei cittadini, delle imprese non siamo più quel Paese; a fine febbraio i parlamentari di tutte le forze politiche hanno firmato una mozione approvata alla Camera che chiede un deciso freno all’uso di pesticidi, ma rimane ancora molto da fare.
Ridurre l’uso di altre molecole controverse dopo quelle che abbiamo già eliminato significa alzare l’asticella, produrre un salto di qualità. E chiediamo anche agli altri di farlo”, sottolinea Pedroni, “I residui di pesticidi nell’acqua e nel suolo se correttamente impiegati non sono considerati direttamente rischiosi per l’uomo, ma lo sono sicuramente per la qualità dell’ambiente in cui viviamo”. Per il presidente della Coop Italia, la società ha assunto l’impegno di ridurre e togliere i pesticidi in modo precauzionale.
“Alcune di queste molecole sono discusse e critiche, con opinioni anche diverse nel mondo scientifico”, conclude Marco Pedroni, “Come Coop abbiamo deciso di attivare quel principio di precauzione che ci ha fatto dire di No in altri casi controversi: agli Ogm, all’olio di palma, all’uso diffuso o sistematico di antibiotici negli allevamenti. In questo modo pensiamo di fare gli interessi sia dei consumatori che dell’ambiente, ovvero esattamente ciò che una cooperativa di consumatori deve fare”.