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Palermo: Tribunale condanna Banca Monte dei Paschi per pratiche scorrette
Una nuova sentenza del tribunale di Palermo ha ribadito la posizione della giurisprudenza contro le pratiche bancarie illegittime che danneggiano imprese e professionisti. Con la sentenza 2001/2025, la sezione quinta civile ha riconosciuto l’illegittimità di numerosi addebiti applicati da Banca Monte dei Paschi di Siena su un conto corrente aziendale, accogliendo le richieste di una società palermitana.
Gli addebiti illegittimi e la condanna
Il tribunale ha accertato che la banca, per oltre un decennio (dal 2007 al 2018), aveva applicato interessi anatocistici, spese non concordate per iscritto e altre condizioni economiche in violazione delle norme sulla trasparenza contrattuale. Queste pratiche hanno contribuito a un saldo negativo del conto. A seguito di un’accurata istruttoria contabile, la banca è stata condannata a restituire quasi 45.000 euro, più interessi legali e spese processuali, per un totale di circa 55.000 euro.
La vicenda legale
La questione è emersa nel 2020, quando l’azienda, insospettita da irregolarità nella gestione del conto, ha deciso di agire legalmente. Assistita dallo studio legale Palmigiano e Associati, specializzato in diritto bancario, la società ha avviato una causa con gli avvocati Alessandro Palmigiano e Mattia Vitale. L’obiettivo era ottenere la restituzione delle somme indebitamente addebitate e la correzione del saldo.
Le violazioni accertate
Il giudice Francesco Paolo Torrasi, dopo una consulenza tecnica e un’analisi legale dettagliata, ha confermato che la banca aveva violato l’art. 117 del Testo unico bancario e le norme sulla trasparenza. Il saldo corretto è stato fissato a quasi 45.000 euro a credito dell’impresa.
Il commento dell’avvocato
“La sentenza conferma la tutela dei diritti delle imprese contro pratiche bancarie illegittime – ha dichiarato l’avvocato Alessandro Palmigiano – e rappresenta un precedente importante per la nullità di clausole abusive e la restituzione dell’indebito. È una vittoria per un’azienda penalizzata per anni da addebiti ingiustificati.”
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