Un terremoto ha scatenato il caos nella città di Karachi, in Pakistan, provocando la fuga di oltre 200 detenuti dal carcere di Malir. Il sisma, registrato nella notte del 2 giugno 2025, ha costretto le autorità a evacuare le celle per motivi di sicurezza. Tuttavia, durante il trasferimento, un gruppo di prigionieri ha approfittato della confusione per aggredire le guardie, sottrarre le loro armi e aprire il fuoco. Secondo il ministro degli Interni della provincia del Sindh, Zia-ul-Hassan Lanjar, l’evasione è stata pianificata da un gruppo di detenuti che ha sfruttato il panico causato dal terremoto. Le autorità hanno confermato che 216 prigionieri sono riusciti a fuggire, mentre 78 sono stati rapidamente ricatturati. Almeno 130 detenuti risultano ancora in fuga. Durante le operazioni di cattura, è avvenuta una sparatoria tra le forze di sicurezza e alcuni evasi, che ha causato la morte di un prigioniero e il ferimento di tre agenti. Le autorità hanno lanciato un’operazione su larga scala per rintracciare i fuggitivi, con posti di blocco e perquisizioni nelle zone circostanti. Il terremoto ha colpito diverse aree del Sindh, causando danni alle infrastrutture e lasciando migliaia di persone senza elettricità. Il governo pakistano ha dichiarato lo stato di emergenza, mentre le squadre di soccorso continuano a valutare l’entità dei danni. L’evasione di massa ha sollevato dubbi sulla sicurezza delle carceri in Pakistan e sulla gestione delle emergenze. Le autorità hanno promesso un’indagine approfondita per individuare eventuali falle nel sistema e prevenire simili incidenti in futuro.
