L’acqua dolce necessaria per l’estrazione del litio sta diventando sempre più scarsa nel ‘Triangolo del Litio’, una regione dell’altopiano andino che si estende tra Argentina, Bolivia e Cile e ospita oltre la metà delle riserve mondiali dell’elemento chimico. Una ricerca pubblicata su Communications Earth and Environment rivela che la disponibilità di acqua dolce per l’estrazione è circa dieci volte inferiore rispetto alle stime precedenti. Con una domanda globale di litio destinata a crescere di 40 volte entro il 2040, la scarsità di precipitazioni annuali in questa zona arida rappresenta una seria minaccia per la sostenibilità delle attività estrattive. Gli studiosi invitano l’industria a ridurre il consumo di acqua dolce che richiede fino a 500.000 galloni d’acqua per ogni tonnellata di litio prodotta. L’acqua è cruciale per l’agricoltura delle comunità indigene e per gli ecosistemi locali, che ospitano specie uniche come i fenicotteri rosa e i camelidi selvatici. “L’acqua è la risorsa più vulnerabile ai cambiamenti”, afferma David Boutt, autore dello studio, che esprime fiducia nel fatto che l’efficienza nell’uso dell’acqua possa migliorare grazie alla ricerca e all’innovazione tecnologica. Nel ‘Triangolo’, l’acqua è una risorsa fondamentale per la vita e l’economia locale, mentre il litio è essenziale per la transizione energetica globale, essendo un elemento chiave per le batterie dei veicoli elettrici e per lo stoccaggio di energia rinnovabile. L’Agenzia Internazionale per l’Energia prevede che la domanda di batterie al litio quadruplicherà entro il 2030. Boutt sottolinea come le scarse rilevazioni meteorologiche abbiano portato a una sovrastima della disponibilità di acqua dolce. Vanessa Schenker, ricercatrice dell’ETH di Zurigo, evidenzia la necessità di approfondire lo studio dell’idrologia delle aree ricche di litio e di analizzare l’intera filiera produttiva, inclusi trasporto e trasformazione chimica.