sabato, 4 Maggio, 2024
Società

Federcontribuenti: in Veneto sempre più famiglie non riescono a pagare il mutuo

Quasi due miliardi di euro di sofferenze per il solo Veneto, di cui un miliardo circa solo di mutui che famiglie e imprese venete non riescono più a pagare. E il peggio deve ancora arrivare. A dare i dati su una proiezione delle stime ufficiali di Banca d’Italia è Federcontribuenti, associazione che da quasi vent’anni è al fianco di famiglie e imprese che sono alle prese con burocrazia e banche non proprio amichevoli. “Una situazione del genere non si era vista nemmeno all’indomani della grande crisi del 2008 riceviamo almeno trenta richieste di aiuto al giorno da parte di privati e imprenditori che non sanno più dove sbattere la testa”, spiega Marco Paccagnella, presidente nazionale di Federcontribuenti a margine dell’inaugurazione della nuova sede in via Sesta Strada a Padova.

Scadenza della moratoria

Particolarmente delicata la situazione che riguarda un migliaio di imprese venete e quasi il doppio di privati che si sono visti arrecare danni importanti dalla disastrosa bufera abbattutasi nei territori delle province di Vicenza, Venezia e Treviso lo scorso 13 luglio. “Sta scadendo la moratoria sui mutui a cui è stato possibile accedere dato lo stato di emergenza riconosciuto dal Governo ma sono centinaia le realtà ancora piegate da quegli eventi e ci domandiamo se non sia il caso che le fondazioni bancarie non possano destinare parte degli extra profitti fatti grazie a tassi davvero grassi, a soccorrere per altri 12 mesi privati e imprenditori che altrimenti si vedranno messi in grossa difficoltà”, ha detto Paccagnella.

Raccolta firme

Inoltre, partirà nelle prossime settimane una raccolta firme in tutte le sedi di Federcontribuenti per promuovere un condono fiscale tombale, in maniera da permettere a milioni di cittadini di uscire dal limbo delle segnalazioni bancarie e tributarie. “Ci sono circa quattro milioni di dannati in questo Paese persone che potrebbero fare impresa e comperarsi una casa se non fosse che la crisi del 2008 e poi il Covid li ha messi a terra e le segnalazioni alle centrali rischi ed i guai con le agenzie delle entrate li schiaccia. Chiediamo un maxi-condono fiscale e bancario tombale con un tetto massimo al 15% del dovuto per cifre fino a 100mila euro. Altrimenti continueremo a vessare i poveretti mentre le grandi multinazionali rimangono impunite in semi paradisi fiscali quali Irlanda e Lussemburgo. chiederemo a tutti gli europarlamentari uscenti ed a quelli che aspirano a far parte delle assemblee di Strasburgo e Bruxelles di sottoscrivere il nostro appello”, spiega Marco Paccagnella.

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