sabato, 4 Maggio, 2024
Sanità

Il metaverso entra in sala operatoria al Giovanni XXIII di Bari con la sperimentazione sull’uso di visori di realtà virtuale

All’Ospedale Giovanni XXIII di Bari è in corso una sperimentazione sull’uso di visori di realtà virtuale in sostituzione o riduzione di farmaci sedativi per gli accessi vascolari nei bambini. Questa particolare tecnologia avanzata chiamata ‘metaverso’ sta portando risultati incoraggianti. “Abbiamo verificato che questa modalità aiuta i bambini a vincere la paura degli aghi – spiega la dottoressa Maria Luigia Lasorella, dirigente medico in anestesia e rianimazione al Giovanni XXIII – a gestire meglio l’ansia di un intervento e ci permette anche di evitare o ridurre l’impiego di farmaci per sedare o addormentare i piccoli pazienti”.

Modalità di gioco che distrae

Nel sistema in corso di sperimentazione a Bari ci sono due modalità disponibili per evitare la sedazione profonda, necessaria durante interventi di accesso vascolare, che per i bambini possono risultare lunghi e dolorosi: un programma che mediante esercizi guidati di respirazione produce una sorta di ipnosi clinica e una modalità di gioco che distrae il bambino permettendo agli anestesisti di operare. “Calmare alieni impazziti nel metaverso o combattere cellule nemiche che si aggirano nel corpo umano puntando con lo sguardo attraverso un visore di realtà virtuale, dimenticando così di essere in una sala operatoria per il posizionamento di un accesso venoso”, si legge nel comunicato stampa pubblicato dal Giovanni XXIII di Bari, precisando che, questa esperienza sta portando in sala operatoria risultati positivi.

Benefici nell’uso della realtà virtuale

“Abbiamo addormentato un bambino autistico – racconta la dottoressa Lasorella – che, quando si è svegliato nella sua stanza, voleva finire il gioco. In un altro caso siamo riusciti a ridurre di un terzo l’impiego di farmaci sedativi per condurre un piccolo intervento evitando la sedazione profonda. Stiamo riscontrando – aggiunge il dirigente medico – benefici in linea con quella che è la letteratura nell’uso della realtà virtuale in preparazione di un intervento chirurgico nei pazienti adulti. La distrazione nel paziente pediatrico è d’ausilio nel ridurre l’ansia preoperatoria dell’intera famiglia ma richiede personale dedicato e tempi di preparazione che spesso non abbiamo. La realtà virtuale, utilizzando programmi di ipnosi clinica e videogiochi è uno strumento rapido che non richiede personale aggiuntivo e consente ai piccoli di scoprire che distraendosi dolori come quello dell’agopuntura sono facilmente superabili giocando”.

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