martedì, 30 Aprile, 2024
Sanità

La carenza degli infermieri vicina a un punto di non ritorno

“Nei giorni scorsi il Presidente del Friuli-Venezia Giulia, nonché numero uno della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, ha rivolto un monito al Governo e alla collettività, non nascondendo la sua preoccupazione per la grave crisi della sanità italiana, che negli ultimi mesi si è addirittura pericolosamente acuita. Nell’analizzare i principali deficit del nostro SSN, Fedriga ha evidenziato che l’Italia, senza un piano risolutivo, corre concretamente il rischio, da qui alla fine del 2027, di aggravare ulteriormente quella che deve essere considerata, con estrema ratio, e numeri alla mano, la vera piaga da sanare, ovvero la carenza di infermieri. Fedriga lo dice a chiare lettere. In Italia a mancare sono prima di tutti i professionisti dell’assistenza!”. Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

I dati Ocse

“Impossibile non rapportarci, a questo punto, partendo dall’allarme di Fedriga, alla media attuale medici/abitanti in Italia, per confrontarla con quella medici/abitanti in EU, prendendo ad esempio quattro nazioni chiave. Tutto ciò si rende necessario, per porre in risalto che, i valori italiani rispetto ai medesimi Paesi, se da una parte rassicurano rispetto alla presenza di medici, che in media non mancano, dall’altro denunciano un GAP enorme proprio nel rapporto infermieri/abitanti. Si tratta dei dati OCSE, da noi incrociati con una recente inchiesta Cergas-Bocconi. Da una parte la media dei medici, 4,1 ogni 1000 abitanti, in Italia, è perfettamente in linea con quella di Paesi quali la Germania (4,3), se non addirittura superiore a quella di Regno Unito (3,03) e Francia (3,17). E gli infermieri? La media italiana di circa 6,2 ogni 1000 abitanti (era 5.7, è cresciuta leggermente ma quella delle altre nazioni è salita molto di più) è oggi come noto largamente inferiore a tutte le nazioni sopra citate, ovvero Germania (13), Regno Unito (8,2), Francia (11), registrando un abisso rispetto alla Svizzera che ne ha oggi il triplo (18,3). Abbiamo voluto quindi riproporre i capisaldi delle nostre inchieste, confortate da report autorevoli, per ricollegarci doverosamente all’allarme lanciato dal Presidente della Conferenza delle Regioni, continua De Palma.

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