sabato, 27 Aprile, 2024
Società

In Abruzzo imprese artigiane a picco: perse in cinque anni quasi 3mila

La situazione economica delle imprese artigiane in Abruzzo è tutt’altro che rosea, come evidenziato nel recente report presentato dalla Cna Imprenditori d’Italia Abruzzo. Con una perdita di ben 2.728 imprese dal 2018 al 2023, la Regione si trova al di sotto delle aspettative, posizionandosi tra le peggiori performance del Paese nell’ultimo quinquennio, superata solo dalle vicine Marche. Il Presidente e il Direttore della confederazione artigiana, Savino Saraceni e Silvio Calice, hanno illustrato il report basato su dati provenienti dal sito movimprese.it, sottolineando il declino impressionante del settore. Alla fine del 2018, le imprese artigiane attive in Abruzzo erano 29.896, ma a fine dicembre del 2023 il numero è sceso a 27.168, rappresentando una variazione negativa regionale del -9,12%, quasi triplo rispetto a quella nazionale fissa al -3,25%.

Conseguenze devastanti

Silvio Calice ha commentato che questa situazione equivale a chiudere ogni anno una fabbrica con 1.300 addetti, con conseguenze devastanti in termini di coesione sociale, territoriale e previdenziale. Ha evidenziato che oltre ai fattori giuridici che favoriscono le società di capitali rispetto all’artigianato, la mancanza di politiche attive a favore delle micro imprese è uno dei principali motivi di questa flessione. Tra le province, le cadute più significative si sono verificate a Pescara (-861) e a Chieti (-750), con diminuzioni più lievi all’Aquila (-560) e a Teramo (-557). I settori più colpiti includono le costruzioni, con una perdita del 8,96% rispetto alla media nazionale dello 0,59%, le attività manifatturiere e i trasporti. Calice ha sottolineato che la crisi richiede interventi immediati su diversi fronti, tra cui l’accesso al credito, il contenimento dei costi per l’energia, la promozione dell’internazionalizzazione e della digitalizzazione, la trasmissione d’impresa e la formazione professionale. Ha criticato la mancanza di azioni da parte della Regione, responsabile dell’artigianato, e ha sottolineato la necessità di una maggiore collaborazione tra la politica e le associazioni imprenditoriali per invertire la tendenza negativa.

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