venerdì, 3 Maggio, 2024
Esteri

Yemen: dopo attacchi Houthi peggiora emergenza umanitaria

Dall’inizio della guerra nel 2014 in Yemen continua una delle più gravi crisi umanitarie degli ultimi anni. Gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso hanno riportato l’attenzione internazionale su questo Stato della Penisola araba.

A otto anni dall’inizio della guerra civile in Yemen la situazione sociale ed economica del Paese resta critica, aggravata dalla recrudescenza delle attività terroristiche degli Houthi. Secondo i dati UNICEF più di diecimila bambini sono sati uccisi dall’inizio del conflitto, circa due milioni soffrono di malnutrizione e 8 milioni e mezzo non hanno accesso ad acqua potabile e vivono in condizioni igieniche pessime. Inoltre, dieci milioni di loro non hanno accesso alle medicine di cui avrebbero bisogno e più di due milioni non hanno possibilità di frequentare una scuola o anche solo di avere una istruzione informale.

Quasi mille giovani militari morti in otto anni

Durante il conflitto molti giovani ragazzi sono stati impiegati come soldati e si stima che quasi mille di questi siano morti in scontri armati. Ne è un esempio Mamdoeh Saeed, che ha iniziato a combattere a 11 anni nelle Giant Brigade (un gruppo di “popular committies”, cioè un gruppo armato su base tribale, che combatte per conto delle forze armate regolari), come racconta chiaramente un documentario del 2018 di VICE News sulla guerra in Yemen.

Gli Houthi nelle black list americane dal 2021

La guerra civile in Yemen continua anche dopo il ritiro dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti, che per anni hanno sostenuto il Governo ufficiale contro gli Houthi, un gruppo armato sciita supportato dall’Iran, che controlla la parte nord del Paese che si affaccia sul Mar Rosso. L’amministrazione Trump aveva inserito gli Houthi nella lista delle organizzazioni terroristiche internazionali e in quella degli specially designated global terrorist group. Nel 2021 il presidente Biden cancellò il gruppo da entrambe le liste, in modo da facilitare l’arrivo degli aiuti umanitari tramite il porto di Aden, controllato proprio dagli Houthi e principale scalo commerciale del Paese. Nel gennaio 2024 però il dipartimento di Stato americano ha reinserito gli Houthi nelle black list per i ripetuti attacchi da parte del gruppo armato sciita contro navi mercantili in transito nel golfo di Aden verso il canale di Suez. E questo come al solito a scapito della popolazione civile e soprattutto dei bambini come denunciato dall’Unicef.

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