sabato, 27 Aprile, 2024
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Prodotti tipici. Coldiretti e Filiera Italia: nostre eccellenze tutelate da Governo ed Europa

Messe in salvo le produzioni di eccellenza del Made in italy in campo alimentare. Lo sottolineano il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e l’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia che spiegano come il pressing del Governo italiano, – sollecitato dalle due associazioni – abbiano assicurato il via libera dell’Unione europea per il 2024 alla promozione sul mercato interno di cibi come la carne rossa, i salumi e le bevande alcoliche come il vino.

Un consumo equilibrato

“Il giusto impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini non deve tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate”, commentano Coldiretti e Filiera Italia, “L’equilibrio nutrizionale”, precisano Prandini e Scordamaglia, “va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto. Si tratta peraltro di un orientamento incoerente con il sostegno accordato dall’Unione alla Dieta Mediterranea, considerata un modello alimentare sano e benefico per la prevenzione di molte malattie, tra cui il cancro, ma che si fonda anche sul consumo equilibrato di tutti gli alimenti”, puntualizzano i leader di Coldiretti e Filiera Italia, “a partire dal bicchiere di vino ai pasti. I limiti posti all’attività di promozione rischiano di colpire prodotti dalle tradizioni secolari con un impatto devastante sulla biodiversità dei territori colpendo i prodotti tipici e soprattutto famiglie impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado”.

No al cibo sintetico

L’Italia, ricordano ancora Coldiretti e Filiera, “è il Paese più ricco di piccole tipicità tradizionali che hanno bisogno di sostegni per farsi conoscere sul mercato e che senza sostegni alla promozione rischiano invece di essere condannate all’estinzione. Gli ultimi innumerevoli tentativi atti a demonizzare vino, carne, salumi e prosciutti, con milioni di lavoratori europei in questi settori”, spiegano le due associazioni, “coincidono in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale e non lo possiamo accettare. Sarebbero evidenti le ripercussioni negative in termini di competitività delle imprese sul mercato europeo – in un periodo già reso difficile dagli effetti della pandemia e delle guerre in atto – e basata su una stigmatizzazione aprioristica di alcuni prodotti”.

Rispettare gli standard di qualità

Per Coldiretti e Filiera Italia, sarebbe stata una “penalizzazione ingiustificata che andrebbe ad esclusivo vantaggio delle produzioni importate dai Paesi Extra Ue, con standard ambientali e qualitativi ben al di sotto di quelli europei”. “Fondamentale, dunque l’eliminazione di riferimenti a questi prodotti dal testo finale approvato, a tutela della norcineria italiana che”, precisano le due associazioni, “è un settore di punta dell’agroalimentare nazionale grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 20 miliardi”

Dal vino 14 miliardi di fatturato

“Senza dimenticare”, concludono Coldiretti e Filiera Italia, “ il volano economico generato dal vino italiano che vale circa 14 miliardi di fatturato e offre opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone”.

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