sabato, 27 Aprile, 2024
Agroalimentare

Il 58,1% degli italiani consapevoli dell’importanza della pesca sostenibile

Il rapporto ‘Gli italiani e i consumi ittici’ promosso dall’Ugl Agroalimentare e realizzato dall’Istituto demoscopico Lab21.01 presentato questa mattina in Senato evidenzia una serie di dati interessanti sul tema della pesca sostenibile e dell’emergenza legata al ‘granchio blu. Lo studio ha rilevato che la consapevolezza da parte dei fruitori italiani del concetto di pesca sostenibile è in aumento. Nel 2023, il 58,1% dei consumatori dice di essere consapevole di questo concetto, con un incremento di oltre due punti percentuali rispetto al 2022. Questo aumento è un segnale positivo, che indica di come le persone sono sempre più interessate a conoscere l’origine e la sostenibilità dei prodotti che consumano. Il rapporto ha anche rilevato che otto italiani su dieci sono disponibili a modificare o ridurre i propri consumi ittici, inserendo nell’alimentazione quotidiana anche specie pescate con metodi artigianali con un basso impatto ambientale. Questo dato è importante, perché dimostra che i consumatori italiani sono disposti a fare la loro parte per contribuire a migliorare la gestione dei mari.

Emergenza ‘granchio blu’

Forte l’impatto dell’emergenza ‘granchio blu’ sia sul target consumatori che sul target filiera anche se il livello di informazione sul tema appare molto diverso: il 42,8% dei consumatori rispetto all’88% degli addetti ai lavori si ritiene informato. Il 45,8% dichiara che la soluzione migliore sarebbe “pescare e potenziare la filiera di distribuzione e vendita al dettaglio per uso alimentare”, in seconda posizione “Informare, comunicando e alfabetizzando, i consumatori finali per incentivare l’acquisto e il consumo alimentare del granchio blu” (40,4%), e in terza posizione (37,8%) proporlo maggiormente al consumatore finale nei punti vendita. Diverse le strategie della “filiera” che mettono al primo posto “ottenere maggiori incentivi dallo Stato” (46,7%); in seconda posizione “stringere accordi a livello nazionale e locale che tutelino tutti gli attori della filiera ittica italiani” con il 43,7% e al terzo posto “pescare e potenziare la filiera di distribuzione e vendita al dettaglio per uso alimentare” con il 40,2%.

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