mercoledì, 8 Maggio, 2024
Esteri

Usa, accordo bipartisan sui finanziamenti all’Ucraina

La scommessa ha dato i suoi frutti. Dopo qualche timore e macchinazioni politiche, 209 democratici si sono uniti a 126 repubblicani per approvare il disegno di legge. Solo il deputato democratico Mike Quigley dell’Illinois ha votato negativamente. Il partito dell’asinello si è affrettato a rivendicare la vittoria. “Di volta in volta, i democratici alla Camera sono dovuti venire in soccorso e respingere gli estremisti – ha dichiarato il leader della minoranza alla Camera, Hakeem Jeffries di New York – Quando abbiamo letto l’accordo ci è stato chiaro che questo disegno di legge di spesa rappresentava una vittoria completa e totale per il popolo americano e una sconfitta per i repubblicani estremisti del MAGA”. MAGA è l’acronimo di Make America Great Again, lo slogan elettorale che portò Donald Trump alla presidenza. Nel frattempo, ci sono stati dei momenti chiave che hanno aperto la strada all’inversione di tendenza che ha evitato lo shutdown ritenuto inevitabile. Inizialmente i democratici avevano criticato il disegno di legge, affermando di essere stati colti di sorpresa dal fatto che lo speaker di maggioranza alla Camera, il repubblicano McCarthy, avesse deciso di votare immediatamente su un ddl di 71 pagine che non avevano avuto la possibilità di leggere. Semplicemente, non si fidavano dello speaker, temendo che qualcosa potesse essere tenuto nascosto. Jeffries ha, perciò, utilizzato il suo “minuto magico”, ovvero una regola della Camera che consente al leader di ciascun partito di parlare in sala per tutto il tempo che desidera, in modo da consentire nel frattempo ai democratici di rivedere il testo. Dall’altra parte del Campidoglio, in una riunione a pranzo a porte chiuse tenutasi nella giornata di sabato, i repubblicani del Senato annullavano la richiesta del senatore del loro partito, Mitch McConnell, di preservare i finanziamenti all’Ucraina (una priorità per lui) in un disegno di legge di finanziamento temporaneo. McConnell ritirava, perciò, il suo sostegno al suo ddl al fine di potenziare gli sforzi di McCarthy.

Dichiarazione congiunta

Il senatore democratico, Michael Bennet del Colorado, deluso per l’iniziale mancanza di aiuti all’Ucraina, otteneva una dichiarazione congiunta bipartisan da parte di McConnell, del leader della maggioranza al Senato, il democratico Chuck Schumer, e di altri senatori chiave, riaffermando il loro impegno ad approvare i finanziamenti all’Ucraina “nelle prossime settimane”. “Sosteniamo gli sforzi dell’Ucraina per difendere la propria sovranità contro la sfrontata aggressione di Putin e ci uniamo alla forte maggioranza bipartisan dei nostri colleghi in questo lavoro essenziale”, hanno affermato. Il senatore John Thune, RS.D., ha detto che ci sono “molte conversazioni bicamerali in corso” con McCarthy, così come a livello di staff tra repubblicani prima del passaggio finale. Schumer e McConnell hanno rilasciato una dichiarazione in cui sollecitano la necessità di approvare ulteriori finanziamenti per l’Ucraina. La dichiarazione è stata firmata congiuntamente dal presidente della commissione per gli stanziamenti,. la democratica Patty Murray, dalla vicepresidente della commissione per gli stanziamenti, la repubblicana Susan Collins nonché dal democratico Chris Coons e dal repubblicano Lindsey Graham che dirigono la sottocommissione per gli stanziamenti del Senato su Stato, operazioni estere e programmi correlati. “Nelle prossime settimane, ci aspettiamo che il Senato lavorerà per garantire che il governo degli Stati Uniti continui a fornire sicurezza e sostegno economico fondamentale e duraturo all’Ucraina”, si legge nella nota. “Sosteniamo gli sforzi dell’Ucraina per difendere la propria sovranità contro la sfacciata aggressione di Putin, e ci uniamo alla forte maggioranza bipartisan dei nostri colleghi in questo lavoro essenziale. Con gli occhi dei nostri partner, alleati e avversari puntati su di noi, comprendiamo profondamente l’importanza dell’impegno americano leadership e siamo impegnati a rafforzarla dall’Europa all’Indo-Pacifico”.

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