giovedì, 9 Maggio, 2024
Attualità

Comparto agricolo, la Agrofarma: “L’Italia vanta il minor livello di residui di agrofarmaci negli alimenti”

Con un’indagine di cadenza semestrale, L’Osservatorio Agrofarma fornirà dati ed informazioni sul settore degli agrofarmaci e sul comparto agricolo in generale con l’obiettivo di diffondere in modo continuativo contenuti aggiornati e rilevanti a supporto del ruolo strategico che gli agrofarmaci svolgono nello sviluppo dell’agricoltura italiana. Questo studio nasce anche per contrastare la diffusa credenza che associa l’utilizzo della chimica in agricoltura a pratiche negative per l’ambiente.

Contrastare i falsi miti

“Siamo felici ed orgogliosi di presentare questi dati, anche per testimoniare lo sviluppo dell’agricoltura nazionale” ha detto Riccardo Vanelli, presidente di Agrofarma-Federchimica. Dalla fotografia del primo lancio emerge: “Agrofarmaci altamente innovativi e a minore impatto, ma anche un’agricoltura estremamente attenta nell’utilizzo delle risorse e dei mezzi tecnici, con effetti positivi sia sull’ambiente che sulla sicurezza alimentare”. Vanelli, nel rimarcare che l’Osservatorio intende contrastare certi dati su temi attorno ai quali circolano spesso troppi falsi miti, ha spiegato: “Questo progetto nasce anche per contrastare la credenza che associa l’utilizzo della chimica in agricoltura a pratiche negative per l’ambiente. Purtroppo, infatti, ci troviamo spesso di fronte a contenuti fuorvianti, che non solo riportano informazioni superficiali o inesatte, ma che danno un’immagine distorta della nostra agricoltura, danneggiando l’impegno in sostenibilità degli operatori della filiera agroalimentare”.

L’Italia, in linea con gli obiettivi Ue

La responsabilità scientifica di questo progetto è affidata ad Aretè, società di ricerca, analisi e consulenza economica specializzata nei settori agricoltura. Secondo il report l’Italia è il Paese che, in Europa, vanta il minor livello di residui di agrofarmaci negli alimenti, in continua diminuzione (nel 2021 il 99,3% di campioni rilevati pienamente regolari). Il comparto si impegna per un’agricoltura che mette al centro non solo le esigenze produttive, ma anche la tutela della salute umana e dell’ambiente, infatti, il report evidenzia le riduzioni nell’utilizzo di energia (-13%) e di emissioni, inclusi i gas ad effetto serra (-14%), con livelli di emissioni di ammoniaca sostanzialmente già in linea con gli obiettivi di riduzione per il 2030 concordati con l’UE. Inoltre, l’Osservatorio sottolinea l’uso sempre più consapevole degli agrofarmaci da parte degli agricoltori: i dati sulle vendite di questi prodotti, risultano ridotti del 12% negli ultimi 10 anni. La diminuzione delle vendite non impatta sul numero di nuovi agrofarmaci autorizzati anche per l’impiego in agricoltura biologica, segno di una sempre crescente attenzione all’innovazione e alla sostenibilità.

Prodotti sempre più innovativi e meno impattanti.

Dai risultati dell’indagine emerge che l’Italia è il secondo Paese in UE in termini di varietà di colture presenti sul suo territorio con 122 tipologie diverse mappate nel 2021-22. In questo ambito ricoprono particolare rilevanza le colture minori, che aiutano a comprendere le specifiche esigenze di protezione di colture con superfici contenute, ma tassi di crescita particolarmente interessanti; un problema al quale l’industria degli agrofarmaci in Italia risponde investendo ogni anno il 6% del proprio fatturato in R&D (rispetto ad una media del comparto industria del 1,5%), garantendo la presenza di prodotti sempre più innovativi e meno impattanti. L’innovazione tecnologica, inclusa la disponibilità sul mercato di agrofarmaci innovativi, è un fattore determinante nella lotta alle avversità biotiche emergenti, la cui diffusione sul territorio italiano è collegata anche ai fenomeni di cambiamento climatico ed alla progressiva interconnessione tra i mercati, che favoriscono la diffusione di patogeni in aree diverse da quelle di origine (come nel caso del batterio Xylella fastidiosa) o un aumento della virulenza di patogeni già presenti sul territorio (come nel caso della peronospora della vite, della patata e del pomodoro). Gli agrofarmaci innovativi svolgono in questo contesto un ruolo centrale, all’interno di una più ampia strategia di difesa che integra misure preventive, curative e di mitigazione degli impatti, anche basate sull’adattamento delle tecniche produttive e sull’utilizzo di innovazioni tecnologiche e della ‘smart agriculture’ (nuove soluzioni digitali).

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