sabato, 4 Maggio, 2024
Esteri

Il G20 condanna l’uso della forza in Ucraina ma non cita la Russia

 G20 successo di Modi. Entra l’Unione africana                                                                 

Forse l’entusiasmo o l’impegno per aver costruito un G20 a Nuova Dheli con una India superpotenza, tanto che ieri Amitabh Kant, lo sherpa del governo indiano per la comunicazione ha voluto sottolineare così l’evento.
“Dichiarazione storica e rivoluzionaria al G20 con il 100% di consenso su tutte lequestioni geopolitiche e di sviluppo”, ha scritto Amitabh Kant, in un tweet. Il ruolino di marcia degli incontri hanno nella prima giornata del G20 testimoniato molteplici risultati positivi. Lo ha rivendicato con orgoglio il primo ministro indiano Nerendra Modi.  “Ho ricevuto buone notizie”, ha detto Modi, “grazie al duro lavoro del nostro team, è stato raggiunto il consenso sulla dichiarazione del vertice dei leader del G20 di Nuova Delhi”.
“Annuncio di adottare la presente dichiarazione e mi congratulo con i ministri e gli sherpa che hanno lavorato duramente per raggiungere questo obiettivo e lo hanno reso possibile”, ha aggiunto Nerendra Modi.

Sunak: Russia isolata

Ad aprire le dichiarazioni il primo ministro britannico Rishi Sunak che ha sostenuto, come la dichiarazione congiunta del G20 contenga: “un linguaggio molto forte” sulla guerra in Ucraina, che ha definito “illegale”. Secondo il capo del governo di Londra, la Russia è stata “completamente isolata” al vertice. “Quello del comunicato è un linguaggio forte, che evidenzia l’impatto della guerra sui prezzi e sulla sicurezza alimentare”, ha evidenziato Sunak. La dichiarazione invita la Russia a “rientrare nell’iniziativa sui cereali del Mar Nero” per consentire le esportazioni di cereali ucraini che “aiuteranno a nutrire milioni di persone più vulnerabili”, ha aggiunto il premier britannico. Il comunicato riconosce anche i principi della Carta delle Nazioni Unite relativi al rispetto dell’integrità territoriale, ha affermato Sunak, che lo ha descritto come un “risultato buono e forte”.

Guerra, no a minacce globali

Il G20 denuncia “l’uso della forza” in Ucraina per conquiste “territoriali”: lo si legge ancora nel testo della dichiarazione finale che però non menziona in forma esplicita l’aggressione della Russia. Per altro verso, i leader denunciano che le “crisi a cascata” rappresentano una minaccia per la crescita globale a lungo termine.

Grano, gli sforzi della Turchia

Nella bozza del documento finale del G20 c’è spazio ad un riconoscimento del ruolo della Turchia. “Apprezziamo gli sforzi della Turchia e gli accordi di Istanbul mediati dalle Nazioni Unite”, si fa presente nel documento, “che consistono nel Memorandum d’intesa tra la Federazione Russa e il Segretariato delle Nazioni Unite per la promozione dei prodotti alimentari e dei fertilizzanti russi sui mercati mondiali e nell’Iniziativa per il trasporto sicuro di grano e prodotti alimentari dai porti ucraini (Iniziativa del Mar Nero), e chiediamo la loro piena, tempestiva ed efficace attuazione per garantire le consegne immediate e senza ostacoli di grano, prodotti alimentari e fertilizzanti/input dalla Federazione Russa e dall’Ucraina. Ciò è necessario per soddisfare la domanda dei Paesi in via di sviluppo e meno sviluppati, in particolare quelli africani”.

Clima, rinvio sui fossili

Altro risultato che i leader dei Paesi del G20 spingono per la transizione energetica e la lotta ai cambiamenti climatici, ma secondo gli osservatori, non sono stati menzionati impegni temporali sull’eliminazione dei combustibili fossili. I leader hanno affermato di riconoscere l’importanza di “accelerare gli sforzi verso l’eliminazione graduale dell’energia a carbone”. Una situazione che contraddice le indicazioni e gli impegni presi nel rapporto dell’Onu che ha rimarcato come l’eliminazione graduale dei combustibili fossili sia “indispensabile” per lo zero netto delle emissioni. Tuttavia nelle conclusioni c’è una raccomandazione. Quella di accelerare “urgentemente” la lotta contro il cambiamento climatico e aumentare gli investimenti contro il riscaldamento globale. Nelle dichiarazioni finali appare anche l’obiettivo di triplicare l’uso delle rinnovabili entro il 2030

Intelligenza artificiale e diritti

Un capitolo nuovo e che ha fatto registrare una convergenza tra leader del G20 è l’uso responsabile della IA.
“Per garantire lo sviluppo, l’impiego e l’utilizzo responsabile dell’IA”, evidenzia il documento, “è necessario affrontare la tutela dei diritti umani, la trasparenza e la spiegabilità, l’equità, la responsabilità, la regolamentazione, la sicurezza, un’adeguata supervisione umana, l’etica, i pregiudizi, la privacy e la protezione dei dati. Per liberare il pieno potenziale dell’IA, condividerne equamente i benefici e mitigare i rischi, lavoreremo insieme per promuovere la cooperazione internazionale e approfondire le discussioni sulla governance internazionale dell’IA”. “A tal fine”, conclude la dichiarazione dei leader del summit indiano, “ci sforziamo di condividere le informazioni sugli approcci all’utilizzo dell’IA per sostenere le soluzioni nell’economia digitale” e “perseguiremo un approccio normativo governativo favorevole all’innovazione che massimizzi i benefici e tenga conto dei rischi associati all’utilizzo dell’IA”.

Il si ai biocarburanti

L’Italia favorevole al dibattito sulle fonti energetiche alternative ha dato il suo via libera al sostegno
dell’istituzione della Global Biofuel Alliance, con l’obiettivo di favorire la diffusione dei biocarburanti e la transizione energetica a livello globale. La proposta, avanzata dall’India nella ministeriale dello scorso 22 luglio, è sostenuta “con convinzione” dall’Italia perché riconosce “l’importanza di diversificare, adottare e promuovere biocarburanti sostenibili e idrogeno prodotti da tecnologie a emissioni zero e basse. In particolare l’Italia ritiene importante sviluppare i biocarburanti sostenibili come soluzione chiave nel percorso verso la progressiva decarbonizzazione, in particolare del settore dei trasporti”. “Per questo l’Italia”, secondo le indiscrezioni emerse durante la stesura del documento, “è pronta a fornire supporto e rafforzare le collaborazioni internazionali per la diffusione e sviluppo di biocarburanti sostenibili”.

Dove si produce biocarburante

L’80% della produzione di biocarburanti si concentra negli Stati Uniti, in Brasile, Europa e Indonesia. “Per contribuire alla decarbonizzazione dei trasporti”, si spiega bella bozza, “e consentire il raggiungimento della neutralità climatica la produzione dovrà triplicare. È necessario, inoltre, investire in tecnologie innovative per migliorare la gestione dei rifiuti e dei terreni coltivati”. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, nel 2022 i biocarburanti hanno permesso al settore dei trasporti di rinunciare a quasi due milioni di barili di petrolio al giorno. Sono compatibili con le infrastrutture esistenti, possono essere prodotti a partire da materiali di scarto.

Commercio serve una riforma

La necessità di una riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), è quanto prevedono i leader del G20.
“Ribadiamo la necessità di riformare l’OMC per migliorare tutte le sue funzioni attraverso un processo inclusivo e guidato dai membri, e rimaniamo impegnati a tenere discussioni con l’obiettivo di avere un sistema di risoluzione delle controversie che sia pienamente ben funzionante e accessibile a tutti i membri entro il 2024”.

Il confronto Usa-Cina

A sorpresa Cina si è opposta all’idea della prevista presidenza americana del G20 nel 2026: i funzionari cinesi durante gli incontri a New Delhi hanno dato voce alla loro opposizione ma il tentativo è fallito. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti, secondo quali Pechino avrebbe provato a chiedere di rimuovere nella dichiarazione del vertice di New Delhi i riferimenti all’attesa presidenza Usa nel2026. La richiesta ha sorpreso molti dei diplomatici presenti considerato che la presidenza del G20 è a rotazione e di solito è un processo non controverso

L’apertura di Biden

“Sarebbe stato bello averlo qui, ma  il summit sta andando bene”. Lo ha detto il presidente americano Joe  Biden, parlando dell’assenza del presidente cinese Xi Jinping al  summit

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