sabato, 27 Aprile, 2024
Attualità

LʼOnu condanna Israele per la violazione dei diritti delle donne

54 Paesi membri del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite hanno votato a favore di una risoluzione che condanna Israele per presunte violazioni dei diritti delle donne. La risoluzione accusa lo stato ebraico di costituire un “grande ostacolo” per le donne palestinesi, le quali non riescono a esercitare completamente i loro diritti per raggiungere uno status di autosufficienza, promozione e integrazione nello sviluppo della loro società.

Il popolo palestinese

Secondo il Consiglio Economico e Sociale dell’Onu il principale problema delle donne e ragazze palestinesi è che sono vittime della “continua sistematica violazione dei diritti umani del popolo palestinese da parte di Israele, la potenza occupante”. Nonostante la risoluzione faccia globalmente riferimento alla violenza contro le donne “in tutte le sue diverse forme e manifestazioni in tutto il mondo” e alla necessità di eliminare la violenza contro le donne in “tutte le regioni del mondo”, Israele è l’unico paese del mondo che viene esplicitamente e direttamente preso di mira dalla condanna.

 “Gruppo dei 77”

Cuba, Siria, Corea del Nord e Venezuela figurano tra i Paesi che hanno sponsorizzato la risoluzione attraverso il ʼGruppo dei 77ʼ, un blocco attualmente composto da 134 Stati, quest’anno rappresentati da Cuba. Dei 19 punti all’ordine del giorno del Consiglio Economico e Sociale per il 2023, solo uno, il punto 16 contro Israele, prende di mira un Paese specifico. Tutte le altre aree di interesse riguardano temi generali, come i soccorsi in caso di calamità e l’uso della tecnologia per lo sviluppo. La stampa locale riferisce che Gran Bretagna e Stati Uniti hanno preso la parola per denunciare il carattere discriminatorio della risoluzione. Il Consiglio Economico e Sociale dell’Onu ha condannato Israele anche in una seconda risoluzione per presunte violazioni dei diritti economici e sociali dei palestinesi.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Consumo responsabile: in Italia una pratica consolidata anche se in calo nel 2020

Rosaria Vincelli

L’Onu chiede all’Iran la sospensione della pena di morte

Emanuela Antonacci

OIM: da inizio 2023 oltre 500 migranti hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo

Leonzia Gaina

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.