mercoledì, 1 Maggio, 2024
Giovani

Scuola: cyberbullismo e bullismo problemi di salute pubblica. Vittima un giovane su due

Il bullismo, e la versione declinata nel mondo digitale, il cyberbullismo, oggi sono considerati dei problemi di salute pubblica, perché determinano disturbi di ansia e umore, autolesionismo, deficit dell’attenzione e maggior rischio di sviluppare dipendenze da alcol e droghe. Da una parte un bullo, o un gruppo di bulli, dall’altra parte una vittima, solitamente un ragazzo o una ragazza ritenuti diversi per etnia, religione, caratteristiche psicofisiche e orientamento sessuale. In mezzo una serie di comportamenti intimidatori, violenza fisica o verbale, che minano il senso di sicurezza e di autostima di chi li subisce, creando un grave disagio nel presente e gravi conseguenze per il futuro. Secondo una rilevazione del 2022 promossa dal Ministero della Salute gli atti di bullismo subiti a scuola sono più frequenti tra gli 11 e i 13 anni e tra le ragazze ma successivamente, l’incidenza tende a ridursi passando dal 19% circa al 9% circa.   “Un adolescente o un ragazzo su due sono stati vittime di bullismo o cyberbullismo, sono due facce della stessa medaglia e l’aggressività post-Covid la fa da padrona. La chiusura a casa per diverso tempo e l’utilizzo del web ha portato molti ragazzi, circa il 60%, a temere gli attacchi di cyberbullismo. Se io prendo in giro qualcuno perché la sua squadra ha perso, o per i suoi capelli, questo può essere uno scherzo vicendevole. Se invece è unilaterale e reiterato, ripetuto tutti i giorni e su diversi aspetti, allora è bullismo. Nei primi tempi il ragazzo di solito per vergogna, nonostante abbia subito un’umiliazione, nasconde il fatto e non racconta nulla per difendersi. Ma così peggiora il suo registro scolastico, non vuole trovarsi a scuola o in luoghi dello sport perché teme che lì i bulli possano colpirlo ancora”, ha affermato Luca Bernardo, direttore del dipartimento di pediatria dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano e coordinatore del centro nazionale sul cyberbullismo.   Diventa dunque delicato per i genitori, prima ancora di affrontarli, venire a conoscenza di episodi di bullismo subiti dai propri figli. “I genitori devono comprendere i segnali. Non è detto che il ragazzo o bambino racconti di aver subito bullismo.  Allora bisogna capirlo attraverso i cambiamenti di vita che ha, non voler improvvisamente andare a scuola o a una festa. Si capisce che qualcosa non va, se ne parla con loro e poi col dirigente scolastico della scuola, iniziando con dei passaggi in cui in classe si parla di quanto successo. E poi c’è il terzo soggetto, lo specialista, che sia un pediatra o adoloscentelogo o psicologo a seconda del danno subito. Il mio consiglio ai genitori è di non essere mai amici del proprio figlio, è la cosa più sbagliata. Dovete dargli amore familiare, ma comprendere che serve un aiuto, quello del terzo soggetto, lo specialista”, ha spiegato il professore.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Scuola, Bianchi: “Ricorso massiccio alla dad sarebbe un errore”

Angelica Bianco

Green pass, Bianchi: “Non è uno schiaffo a chi lavora a scuola”

Paolo Fruncillo

4 italiani su 10 considerano la riapertura dei ristoranti una priorità

Redazione

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.