sabato, 20 Aprile, 2024
Salute

L’attività fisica contro dolore e paure

Contro il dolore cronico occorre puntare sull’attività fisica. L’analisi dei dati di un recente studio norvegese pubblicato sulla rivista PLOS ONE condotto su oltre 10.000 adulti ha dimostrato che le persone fisicamente attive hanno una maggiore tolleranza al dolore rispetto a coloro che conducono uno stile di vita sedentario. Precedenti ricerche avevano già suggerito una correlazione tra l’attività fisica e la tolleranza al dolore, ma questa nuova analisi, ad opera di Anders Årnes presso l’Ospedale Universitario del Nord della Norvegia a Tromsø, offre una conferma su larga scala. Gli studi precedenti erano spesso di dimensioni ridotte o si concentravano su gruppi specifici di individui, mentre lo Studio di Tromsø ha coinvolto una vasta popolazione, utilizzando dati provenienti da due fasi condotte tra il 2007 e il 2008 e tra il 2015 e il 2016. La tolleranza al dolore è stata valutata attraverso un test che consisteva nell’immersione della mano in acqua fredda. L’analisi statistica ha rivelato che coloro che hanno dichiarato di essere fisicamente attivi in entrambe le fasi dello studio hanno mostrato una maggiore tolleranza al dolore rispetto a chi ha riportato uno stile di vita sedentario in entrambe le fasi.

Il meccanismo è top-down, dal cervello ai nervi periferici

A differenza di studi precedenti che si erano concentrati sull’uso di farmaci o terapie specifiche per il trattamento del dolore cronico, questa ricerca ha, invece, evidenziato il reale potenziale beneficio di un approccio non farmacologico. Questo porta molteplici vantaggi per la salute, tra cui il controllo del peso, il miglioramento della funzione cardiopolmonare e l’aumento della forza muscolare. L’aggiunta dell’aumento della tolleranza al dolore alla lista dei vantaggi potrebbe incoraggiare ancora di più le persone a impegnarsi a “muoversi” di più. L’esercizio fisico, dunque, ha la capacità di influenzare i processi di sensibilizzazione centrale associati al dolore cronico e il suo effetto analgesico, avviene attraverso un meccanismo denominato “top-down”, che significa che parte dal cervello e si estende verso il sistema nervoso periferico. Con il movimento si attivano le vie inibitorie del dolore e si inibiscono le vie che facilitano la percezione del dolore (nocicezione), alzandone la sua soglia. 

Il movimento rafforza anche le capacità psichiche di reazione

Dal punto di vista biologico l’allenamento regolare di queste vie neurali potrebbe essere la ragione per cui si osserva un aumento della tolleranza al dolore nel lungo termine, non solo una modifica della soglia. Dal punto di vista psicologico l’atteggiamento mentale nelle persone che praticano regolarmente attività fisica sembrerebbe maggiormente predisposto all’accettazione del dolore, alla fiducia nel movimento nonostante la presenza di sofferenza e anche a una minore paura, il che renderebbe più facile una maggiore tolleranza al dolore rispetto alle persone sedentarie, che tendono invece ad adottare comportamenti passivi per cercare di alleviarlo. 

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