Lo scorso 14 maggio, in occasione della 94esima Adunata nazionale degli Alpini Udine, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata al mattino presto in città per testimoniare la sua vicinanza alle 85mila “penne nere” marcianti. Giorgia Meloni, accolta con calore dalla folla gremita, ha percorso a piedi l’ultimo tratto verso la tribuna e ha dichiarato: “L’Italia ha bisogno di orgoglio, di senso di appartenenza, di spirito di servizio e capacità di agire e condividere, tutte cose in cui gli alpini sono di esempio. Per questo oggi sono qui, nel giorno che è anche la Festa della mamma, perché penso che gli alpini abbiano nel cuore oltre alla famiglia anche la Patria, come madre. Credo che qui ci sia una delle rappresentazioni più straordinarie che avvengono durante l’anno, di cosa sia l’amore di Patria”. Il Presidente Meloni, nell’esprimere il suo pensiero riguardo la leva ha inoltre affermato: “Sicuramente è un tema che si può affrontare come ipotesi volontaria, alternativa al servizio civile”. Al corteo hanno partecipato anche i Ministri della Difesa, Guido Crosetto e per i Rapporti col Parlamento, Luca Ciriani ed il Presidente del Senato, Ignazio La Russa; sulla tribuna d’onore assieme al Presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini, Sebastiano Favero, presenti anche il Sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni e il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Ignazio La Russa sull’ipotesi della leva, sempre su base volontaria, ha anticipato: “Una mini naja di 40 giorni; i colleghi in Senato a breve presenteranno un ddl in merito”; a tal proposito anche il Ministro Ciriani ha detto: “Piccola leva o servizio civile obbligatorio, per avvicinare i giovani alle istituzioni”. Il Ministro Crosetto, che ha confermato la proposta dell’Ana di un periodo di servizio alla Patria per ragazzi e ragazze nell’ambito della riserva operativa di diecimila uomini prevista per le Forze armate ha affermato: “È un argomento all’attenzione del Governo ed avrà presto una calendarizzazione parlamentare anche perché non è una proposta che serve all’Ana, ma al Paese”. Qui si radunano centinaia di migliaia di persone che hanno in comune non soltanto il cappello alpino, ma quello che il cappello rappresenta: la volontà di donarsi agli altri e di servire il Paese”. Dietro la fine dell’obbligo alla leva militare c’è una riforma approvata diciannove anni fa e tracciata dall’allora Ministro della Difesa, Sergio Mattarella, oggi nostro Presidente della Repubblica. Dall’ottobre del 2000 infatti la Legge del Senato prevede la naja “solo in caso di guerra o di particolari casi di crisi”. La “riforma Mattarella” sostituisce dunque il reclutamento di militari di leva con personale volontario in servizio permanente. Il Presidente dell’Ana Favero, esprimendo grande soddisfazione circa il risultato dell’Adunata di Udine ha commentato: “Gli alpini continueranno con sempre maggiore assiduità nell’opera di coinvolgimento dei giovani, sia attraverso i Campi scuola, sia chiedendo al Governo che i nostri ragazzi possano essere coinvolti nella istituenda riserva delle Forze Armate anche in collaborazione con l’Ana: perché i giovani se opportunamente coinvolti e davanti ad esempi positivi sanno ancora rispondere presente e partecipano con entusiasmo”. Dopo quasi undici ore di sfilata, l’Adunata degli alpini si è conclusa davanti alla tribuna d’onore con la rituale cerimonia del “Passaggio della stecca” avvenuto tra il Presidente della Sezione Ana di Udine, Dante Soravito de Franceschi e il Presidente della Sezione di Vicenza “Monte Pasubio”, Lino Marchiori, che organizzerà nel 2024 la 95esima edizione.