sabato, 27 Aprile, 2024
Sanità

La Carta contro le infezioni in ospedale. Decalogo della Federazione delle Aziende sanitarie e ospedaliere e Cittadinanzattiva

Una “Carta della qualità e della sicurezza delle cure”. È l’iniziativa messa a punto dalla Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, e Cittadinanzattiva con il contributo di esperti rappresentanti delle istituzioni, dei professionisti sanitari, delle società scientifiche, delle associazioni di pazienti.
“Le Infezioni correlate all’assistenza (Ica) sono uno degli eventi avversi più frequentemente diffusi con un rilevante impatto assistenziale (aumento della morbosità e della mortalità) e sui costi sanitari e sociali”, sottolinea la nota di presentazione della Federazione e Cittadinanzattiva.

530 mila infezioni l’anno

Da uno studio del Centro Europeo per le Malattie infettive (Ecdc), emerge che oggi in Italia “la probabilità di contrarre infezioni durante un ricovero ospedaliero è del’6%, con 530 mila casi ogni anno: dati che pongono l’Italia all’ultimo posto tra tutti i Paesi in Europa”, evidenzia inoltre la Federazione dell’Ordine delle professioni infermieristiche che aderisce alla Carta, “Questo contribuisce ad aggravarne l’impatto e la diffusione di ceppi batterici antibiotico-resistenti (Amr) dovuta soprattutto a un utilizzo inappropriato di questi farmaci sia nella medicina umana che veterinaria”.

Controllo dei rischi

Il controllo del rischio infettivo e dell’Antimicrobico resistenza è un obiettivo che occorre attivamente perseguire secondo la Federazione delle aziende ospedaliere e Cittadinanzattiva.
“Ma per essere efficace, è necessario il concorso multifattoriale dei diversi attori”, prosegue la nota del Fnopi, “da un lato, le istituzioni sanitarie devono realizzare un’adeguata attività di governo e di
gestione del rischio clinico e del rischio infettivo (ad esempio, programmi di stewardship, attività di risk management, procedure di sanificazione); dall’altro, è essenziale lavorare sul senso di responsabilità e di consapevolezza dei professionisti, degli operatori sanitari e sociosanitari e della collettività”.

Sicurezza delle cure

Da qui nasce la “Carta della qualità e della sicurezza delle cure”, messa a punto da Fiaso e Cittadinanzattiva con l’obiettivo di fornire “uno strumento di stimolo e di crescita puntando a standard sempre più alti di qualità e di sicurezza delle cure, attraverso una più efficace prevenzione del rischio infettivo e delle resistenze batteriche”. “Cittadinanzattiva promuoverà la Carta presso i cittadini e Fiaso presso le Aziende e gli Enti ad essa associati”, ricorda il testo del protocollo, “con lo scopo di contribuire a migliorare le attività di prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza (Ica), con particolare attenzione a quelle causate da ceppi resistenti agli antibiotici e puntare al contenimento, quindi, delle resistenze batteriche”.

L’adesione alla Carta

Oltre alle Aziende ed Enti associati Fiaso, la Carta è aperta alle altre Istituzioni sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private che vorranno aderirvi. “La Carta presenta un decalogo di azioni e impegni”, spiegano la Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, e Cittadinanzattiva, “Sarà richiesta più trasparenza per una scelta consapevole. Umanizzazione e informazione, con responsabilità chiare. Ci sarà una indicazione delle risorse messe in campo. Così come sarà aumentata la sorveglianza e il controllo delle infezioni e dell’Amr, con procedure di igiene, sanificazione e sterilizzazione”.

Informazioni e confronto

La Carta, secondo le premesse, consolida il principio che ogni individuo ha diritto di accedere alle informazioni che riguardano la struttura. “In modo da scegliere con più consapevolezza e nella maggiore qualità e sicurezza il luogo ove affidarsi per le cure”, si puntualizza nella Carta della qualità e della sicurezza delle cure, “e ha diritto di essere accolto e seguito con professionalità, umanità e gentilezza e di ricevere in modo chiaro e comprensibile le informazioni che riguardano il proprio stato di salute, in modo da affrontare con consapevolezza e serenità il percorso di diagnosi e di cura alla garanzia che le strutture siano dotate di requisiti minimi e di standard di accreditamento, nel rispetto delle normative nazionali, in modo che sia assicurata qualità e sicurezza delle prestazioni sanitarie”, precisano la Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, e Cittadinanzattiva, “attraverso anche attività di prevenzione e gestione del rischio clinico a tutela della salute. E nell’ambito della prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza e del contrasto all’antibiotico-resistenza, la struttura definisce obiettivi concreti e individua le figure di riferimento che attuino azioni di sorveglianza e di controllo”.

Accedere a servizi di qualità

In particolare, per le Ica la Carta afferma che ogni individuo “deve poter accedere a servizi appropriati e di qualità e di sicurezza per prevenire e gestire il rischio infettivo. Il controllo delle infezioni correlate all’assistenza in particolare se derivanti da batteri resistenti, richiede un’efficace azione di sorveglianza a livello nazionale, regionale – auspicabilmente anche attraverso l’individuazione di un referente regionale per la sorveglianza – e locale (aziendale), secondo il sistema di sorveglianza Ar-Iss”.

Assicurare efficienza

La struttura, secondo quanto stabilito dai protocolli, dovrà assicurare un’organizzazione efficiente dei servizi, politiche di ampliamento e di stabilizzazione del personale, riduzione del turnover. “Anche l’ammodernamento tecnologico e strumentale, la manutenzione adeguata delle apparecchiature”, puntualizzano la Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere e Cittadinanzattiva, “sono aspetti molto importanti che possono contribuire a garantire standard generali di qualità e di sicurezza delle cure e la struttura dovrà aprirsi al confronto eventualmente anche attraverso uno spazio web (ad esempio, sportello virtuale) per individuare azioni di miglioramento finalizzate a una più efficiente organizzazione interna per il raggiungimento di standard di qualità e di sicurezza e un servizio sempre più vicino ai bisogni dei pazienti”.

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