martedì, 16 Aprile, 2024
Sanità

Infermieri e professioni sanitarie. De Palma (Nursing Up): cade il vincolo di esclusività dell’orario

Lo “sblocco” del vincolo di esclusività al di fuori dell’orario di servizi sarà concesso a una buona parte dei lavoratori della sanità. A darne notizia con soddisfazione è il sindacato degli infermieri e ostetriche Nursing Up. “Giunge in queste ore quella che potrebbe rappresentare una risposta concreta alle nostre battaglie e alle nostre richieste, ultima in ordine di tempo quella presentata sul tavolo del Ministro Schillaci lo scorso 29 dicembre”, commenta il sindacato, “L’ emendamento in questione, il 4.0.10, prevede una sorta di ‘allargamento pro tempore’ della libera professione agli infermieri italiani e agli altri operatori sanitari, come ad esempio le ostetriche.

Accogliamo, almeno in parte,  positivamente quanto sta accadendo, dal momento che siamo di fronte ad evoluzione concreta che riguarda uno dei dei capisaldi delle nostre lotte e del nostro impegno quotidiano al fianco degli operatori sanitari.
L’emendamento porta la prima firma di Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega in Senato”.

Liberi da vincoli di esclusività

Si tratta di un provvedimento che , se approvato, resterà valido fino alla data del 31 dicembre 2026, e che darebbe la possibilità agli infermieri e alle altre professioni sanitarie, di godere dello sblocco del vincolo di esclusività al di fuori dell’orario di servizio, e precisamente per un periodo complessivo settimanale non superiore a otto ore, durante il quale non si applicherebbero le norme sull’incompatibilità.

“Siamo di fronte a un capitolo importante dell’enorme racconto che riguarda la delicata realtà infermieristica e delle altre professioni sanitarie non mediche”, sottolinea Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up, “Non si possono commettere errori.

Da anni, il nostro sindacato, combatte alacremente per vedere realizzato un obiettivo sacrosanto da parte degli infermieri e delle altre professioni sanitarie pubblici dipendenti, ovvero l’estensione della possibilità di svolgere la libera professione alla quale oggi sono ammesse solo le qualifiche sanitarie della dirigenza, medici in primis. Lo scorso 29 dicembre, ancora una volta, ‘siamo scesi in campo’ e con una nostra delegazione abbiamo presentato una proposta chiara al  nuovo ministro della Salute, Orazio Schillaci. Riteniamo sia stata accolta positivamente, anche se, per ora, solo in parte. Ci vuole maggior coraggio”.

La svolta “epocale”

Lo sblocco del vincolo di esclusività per gli infermieri e le altre professioni sanitarie rappresenta, secondo Nursing up, una svolta epocale. “Linfa vitale per un sistema sanitario che va ricostruito dalle fondamenta. Non smetteremo mai di ribadirlo”, scrive De Palma, “Certamente, l’accoglimento del l’emendamento di cui si parla, rappresenterebbe un passo in avanti, ma non quel traguardo decisivo a cui tutti gli infermieri aspirano”.

Il sindacato aveva però chiesto di più. “Le nostre richieste non prevedono, e questo lo abbiamo sottolineato anche in occasione dell’ultimo incontro con la delegazione ministeriale, vincoli o limiti temporali per l’allargamento della libera professione agli infermieri italiani”, prosegue il segretario nazionale di Nursing up, “Le attuali disposizioni legislative prevedono che i Dirigenti Sanitari Medici possano optare per il rapporto di lavoro esclusivo scegliendo di svolgere attività libero professionale all’interno di una azienda sanitaria.

Tutto questo, che incomprensibilmente non viene previsto anche per gli infermieri e le altre professioni sanitarie del comparto,  continua a rappresentare una spada di Damocle sulla testa di un sistema sanitario destinato in questa maniera a non crescere affatto, con tutte le conseguenze che ne derivano per la qualità delle prestazioni offerte ai cittadini”

Allargare i vincoli professionali

Il vincolo di esclusività per gli infermieri era stato allentato, con risultati incoraggianti, soltanto per consentire loro, in qualità di dipendenti pubblici, impegnati nella campagna vaccinale, di effettuare vaccinazioni anche dopo il loro orario di lavoro. “Tutto questo, lo dicemmo dal primo momento durante il periodo nero del Covid, non ci bastava affatto e abbiamo continuato imperterriti la nostra battaglia”, puntualizza Antonio De Palma, “Una sanità italiana in profonda crisi con un sistema in difficoltà come quello in cui operano ogni giorno, sul campo, i nostri valenti professionisti, vittima di una carenza di personale che assume i contorni della voragine, non può prescindere dall’indispensabile allargamento della libera professione agli infermieri, alle ostetriche e a tutti gli altri professionisti  sanitari del comparto”.

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