venerdì, 19 Aprile, 2024
Politica

“Ok su aiuti di Stato, flessibilità e migranti. Con Macron nessun gelo ma franchezza”

Meloni soddisfatta dei risultati del Consiglio europeo

“Molto contenta ed estremamente soddisfatta”. Si descrive così il premier Giorgia Meloni in conferenza stampa per i risultati di un Consiglio europeo straordinario che ha bordeggiato tra Ucraina, temi economici e migranti. Una lunga giornata di incontri e lavoro che si è prolungata per 36 ore con l’accoglienza e il discorso del presidente ucraino Zelensky, al confronto sugli aiuti di Stato e il tema migranti. Per il presidente Giorgia Meloni le questioni relative all’Italia si sono risolte nel migliore dei modi. “Sono molto contenta dei risultati ottenuti dall’Italia in questo Consiglio europeo”, risponde Giorgia Meloni alla domande su cosa abbia ottenuto l’Italia, “sono soddisfatta di importantissimi passi avanti fatto su alcune materie particolarmente delicate. Il documento prodotto dal vertice Ue è una grande vittoria per l’Italia, mi ritengo estremamente soddisfatta”.

Patto di stabilità e flessibilità

Il confronto sulle scelte e le prospettive economiche sono state per l’Italia di particolare interesse.

“La proposta italiana era quella della possibilità di una flessibilità sui fondi esistenti”, racconta Meloni elencando le proposte fatte, “L’altra cosa che abbiamo chiesto è che nella futura discussione sul Patto di stabilità si tenesse conto del fatto se i cofinanziamenti nazionali messi in campo impattano sul rapporto deficit/Pil. Siamo riusciti a inserire questo elemento: nella riforma del Patto si tenga conto delle decisioni prese”.

Fondo sovrano europeo

Sul tema controverso degli aiuti di Stato si è registrato un passo in avanti. “La posizione italiana sulla materia economica è pienamente entrata nelle conclusioni del vertice”, sottolinea Giorgia Meloni, “Abbiamo chiesto che la Commissione faccia una proposta sul Fondo sovrano europeo, che vada nella direzione delle esigenze strategiche europee”, illustra Meloni, “si tratta di dare una soluzione europea a un problema europeo. C’è una discussione aperta sull’allentamento degli aiuti di Stato, in particolare la richiesta da nazioni che hanno spazio fiscale”.

Competitività delle imprese

Argomento particolarmente a cuore all’Italia è l’utilizzo dei fondi Ue. Il presidente del Consiglio rimarca questo aspetto. “Il punto è capire se si possa costruire uno spazio fiscale che ci consente di concentrare risorse su priorità che oggi abbiamo, segnatamente la competitività delle imprese”, spiega Meloni che aggiunge una considerazione sugli aoiuti di Stato, “abbiamo chiesto che l’allentamento sia circoscritto, temporaneo e limitato e che vi fosse anche la capacità di dare a un problema europeo una risposta europea”.

Puntare sulla crescita

Le domande sulle questioni economiche sono state incalzato. In particolare quali scelte ha prospettato l’Italia.
“Sul rinnovo del Patto di stabilità noi chiediamo che si tenga conto degli investimenti che dovremo fare nei prossimi anni: sino ad oggi il Patto di stabilità e crescita è stato più sbilanciato sulla stabilità che sulla crescita, e noi vorremmo invece”, puntualizza il premier, “che fosse più concentrato sulla crescita. Che poi è il modo migliore per rendere sostenibile il debito italiano è la crescita”.

Migranti problema europeo

Una punta di “soddisfazione”, termine che il premier in più occasioni sfoggia, la vive sulla gestione dei migranti, ora “non più solo problema dell’Italia” ma dell’Europa. “Sono molto soddisfatta sul tema dei migranti. Ieri si è stabilito un principio, si cambia approccio, che è molto diverso da quello degli ultimi anni. L’approccio messo nero su bianco parte da una frase che mai si era riusciti a mettere: ‘l’immigrazione è un problema Ue e ha bisogno di una risposta Ue”.
“Prima di ragionare sui movimenti secondari dobbiamo lavorare insieme sui movimenti primari”, sottolinea Giorgia Meloni, “per combattere il traffico di esseri umani e frenare gli ingressi illegali. Noi vogliamo che l’Ue si attivi nel suo lavoro sull’Africa, che ora sta facendo l’Italia: immaginiamo una cooperazione rafforzata con i paesi di partenza e transito dell’immigrazione per combattere anche i traffici illegali e consentendo alle persone di entrare in modo legale con flussi ben regolati”.
Il premier insiste su un fatto nuovo. “Nelle conclusioni c’è il rapporto con chi è impegnato nelle attività di salvataggio. Questo tema è nelle conclusioni ed è abbastanza una novità, e che ne se discuta nell’ottica di regolamentare il funzionamento di queste attività”, ha detto la premier spiegando che nel documento europeo è specificato anche come “non si possa trattare il tema dei movimenti secondari senza affrontare quello dei movimenti primari”.

La questione Mediterranea

“Mi sembra che al vertice ci siano stati passi avanti sulla concretezza”, osserva Meloni in conferenza stampa, “Una cosa è dire che l’Europa aiuterà l’Italia nel Mediterraneo, un conto è avere un piano della Commissione: il consiglio stabilisce una cornice, poi che tipo di concretezza fa la differenza. Ora abbiamo chiesto che il piano sulla rotta centrale del Mediterraneo va implementato”. La proposta dell’Italia è un cambio di orizzonte fisico e di rotte geografiche di cui l’Europa deve tener conto. “Io sono convinta che vedremo questa cooperazione, che per esempio vuol dire prendere risorse e impiegarle verso sud e non verso est: sono stati spesi sei miliardi con la Turchia per gestire la rotta balcanica”, evidenzia Giorgia Meloni, “io ho un obiettivo simile con i Paesi del Nord africa. Chi ha 3.000 euro da dare a uno scafista può tentare di arrivare in Europa, chi è ancora più povero e non ce li ha, no. È umano questo?”. “È arrivato il momento di dire”, insiste il premier, “che non possono essere i criminali a fare la selezione d’ingresso in Europa, la dobbiamo fare noi: sia per rifugiati che per la migrazione legale. Con i Paesi africani si può lavorare meglio, anche attraverso i nostri consolati”.

Se non va lo dico”

Ieri la conferenza stampa è stata anche l’occasione per comprendere la reale portata del “gelo” tra il premier è il presidente francese Macron.
“Confesso che trovo alcune letture italiane un po’ provinciali. Il tema non è ‘gelo’, ‘problemi’, il tema è che l’Italia è una nazione abbastanza centrale in Ue da dover dire quando su qualcosa non è d’accordo rispetto al passato in cui per noi era sufficiente stare in una foto e questo bastava a descrivere la nostra centralità”, rivendica Meloni rispondendo ad un domanda sul botta e risposta con Macron sull’invito di Zelensky a Parigi. “Quanto successo”, commenta Meloni, “non compromette i miei rapporti, ma quando c’è qualcosa che non va devo dirlo”.

Giusta la foto a 27

Sui rapporti tra Europa e Ucraina il presidente del Consiglio italiano non ha nascosto la complessità e la delicatezza delle vicende. “Non è facile per nessuno di noi gestire la questione Ucraina con l’opinione pubblica, quello che noi facciamo lo facciamo perché è giusto ma forse non è la cosa migliore sul piano del consenso. “Quello che era giusto”, sottolinea Meloni, “era la foto dei 27 con Zelensky, anticipare la compattezza con una riunione a Parigi era politicamente sbagliato. Il tema non era stare nella fotografia e io non ho condiviso” la scelta spiega Giorgia Meloni, “Credo che ieri non andasse indebolita la forza dell’immagine di unità dei 27 a Bruxelles. A Parigi”, chiusa il premier, “con Zelensy c’erano due presidenti, e non gli altri 25”.

Nuovo ruolo dell’Italia

Una riflessione polemica il premier la riserva a quanti vorrebbero una Ue di serie A e serie B. “Rispetto a chi pensava che la politica estera italiana era solo farsi dare la pacca sulla spalla e non considerare gli interessi italiani, ecco io credo che gli interessi dell’Italia siano più rilevanti”, puntualizza Giorgia Meloni, “Chi pensa ad una Ue di serie A e serie B, chi pensa che l’Europa debba essere un club in cui c’è chi conta di più e di meno, sbaglia. Secondo me quando si dice che l’Ue ha una prima classe e una terza classe, vale la pena ricordarsi del Titanic. Se una nave affonda”, osserva il premier, “non conta quanto hai pagato il biglietto”.

Ucraina, posizione delicata

Per sgombrare eventuali dubbi il premier ribadisce l’attenzione e le preoccupazioni dell’Italia verso l’Ucraina
“La posizione dell’Italia è estremamente chiara e coerente sull’Ucraina con un impegno a 360 gradi che riguarda il fronte finanziario, militare e civile e a Zelensky con cui ho parlato ho ribadito questo”, fa presente Giorgia Meloni, “l’Ue ritiene di restare al fianco di Kiev con tutti gli strumenti necessari”.

Zelensky a Sanremo

Domande e risposte anche sui rapporti e le vicende legate alla visita della premier a Kiev e la mancata presenza in video a Sanremo del presidente ucraino. “Zelensky tiene alla nostra presenza a Kiev e mi ha nuovamente invitato, stiamo vedendo come organizzare”. Su Sanremo, invece, “Io avrei preferito che Zelensky fosse stato presente a Sanremo”, osserva Meloni che aggiunge di aver “apprezzato la scelta del presidente ucraino di inviare poi la lettera”.

Italia-Francia, si ai missili

Infine il tema delle armi all’Ucraina. Il presidente del Consiglio conferma l’invio dell’Italia con la Francia del sistema Samp-T a Kiev. “Siamo da tempo impegnati in joint venture. Credo che si stia procedendo speditamente e nei prossimi giorni saremo in grado di annunciarlo definitivamente”.
In merito all’invio di jet a Kiev, “noi siamo disponibili a fare la nostra parte a 360 gradi. Preferisco non dire di più. Dipende dagli equilibri della comunità internazionale” evidenzia Giorgia Meloni, “ma noi ci siamo e ci siamo sempre stati. Dei timori, sentiti più dall’opposizione che dalla maggioranza, sul fatto che aiuti militari portino ad un’escalation della guerra io non sono assolutamente d’accordo”.

Chi aiuta l’Ucraina lavora per la pace

“C’è una sola possibilità che alla fine si arrivi ad un tavolo negoziale ed è l’equilibrio delle forze in campo”, osserva il premier, “Un’invasione dell’Ucraina porta la guerra più vicina a casa nostra, non più lontana. Chi aiuta l’Ucraina lavora per la pace”, sottolinea Giorgia Meloni che aggiunge “Ieri dall’Europa si è data un’immagine di compattezza e credo che sia un segnale molto importante, chiaramente dentro al Consiglio Ue e nelle conclusioni c’è la conferma del pieno sostegno alla causa della sovranità e della libertà. Abbiamo ribadito che l’Ue rimarrà al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”.

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