venerdì, 29 Marzo, 2024
Lavoro

Milleproroghe. Confcommercio, necessari interventi a tutela delle imprese

Il decreto-legge “milleproroghe” contiene misure che si muovono nella giusta direzione anche se occorrono interventi ulteriori ed urgenti per salvaguardare la competitività delle imprese a fronte della crisi energetica in atto. È quanto ribadito da Confcommercio a margine dell’audizione presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio del Senato, in relazione al disegno di legge “milleproroghe”.

“Crediamo si possa fare meglio e di più a cominciare dalla necessità di estendere la sterilizzazione degli oneri generali di sistema anche a tutte le utenze con potenza disponibile superiore ai 16,5 kW, oggi invece escluse dal beneficio. Serve poi rendere realmente fruibili i crediti d’imposta energetici.

Da una parte, infatti, si prorogano a settembre i termini per il loro utilizzo relativamente al terzo e quarto trimestre 2022 ma, dall’altra, si omette di posticipare l’obbligo di comunicazione dell’importo dei crediti all’Agenzia delle entrate che rimane fissato al 16 marzo 2023. Pena la decadenza dal diritto alla fruizione dei predetti crediti limitando la possibilità, per le imprese, di fruire dei benefici fiscali”, afferma Confcommercio in una nota.

“È quindi necessario riallineare i termini legislativi o, quantomeno, abrogare la fattispecie sanzionatoria, vista anche la finalità meramente ‘ricognitiva’ della comunicazione all’Agenzia delle entrate”, prosegue la nota. La Confederazione ha inoltre sollecitato la proroga, almeno per tutto il 2023, della data prevista per il superamento della maggior tutela di prezzo per le forniture di energia elettrica delle microimprese (con potenza pari o inferiore ai 15 kW).

Questo unitamente all’estensione della sterilizzazione degli oneri generali di sistema anche a tutte le utenze con potenza disponibile superiore ai 16,5 kW, oggi invece escluse dal beneficio. Richieste infine specifiche misure per aiutare le imprese a sostenere il proprio patrimonio ripartendo i maggiori oneri sull’energia in più anni.

Nello specifico, per i soggetti che non adottano i principi contabili internazionali – limitatamente alle spese per l’energia elettrica sostenute, rispettivamente, nel 2022 e nel 2023 – la Confederazione ha ribadito la necessità di introdurre la possibilità di capitalizzare tali costi in bilancio in dieci quote annuali di ammortamento, ferma restando la deducibilità fiscale nei soli periodi d’imposta 2022 e 2023.

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