giovedì, 18 Aprile, 2024
Società

Il Parlamento della Legalità Internazionale ricorda Giuseppe Di Matteo

Era l’undici gennaio di ventisette anni fa e il piccolo Giuseppe Di Matteo, dopo settecentosettatanove giorni di prigionia e di nascondimento, in un caseggiato rurale tra San Cipirello e Camporeale trova la morte per mano dei suoi carnefici senza scrupolo.

Per non dimenticare e invitare principalmente i giovani a ripudiare ogni forma di violenza, il Parlamento della  Legalità Internazionale – guidato e coordinato da Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco, rispettivamente Presidente e Vice presidente del movimento –  in questo anniversario propongono di vivere un momento di silenzio e di raccoglimento e chi crede poter pregare nel silenzio del proprio cuore perché la conversione di “Caino” non tardi ad arrivare.

L’Iniziativa è di carattere internazionale poiche’ coinvolge tutte le Ambasciate del Parlamento della Legalità Internazionale che sono in diverse regioni d’Italia come pure al Cairo, America, Costa D’Avorio e prossimamente in una scuola di lingua Italiana a Madrid.

La proposta che sta prendendo piede e consenso, nata e maturata in casa Parlamento della Legalità Internazionale, vede al suo fianco la famiglia Di Matteo tant’è che il fratello di Giuseppe, Nicola ha aggiunto “Ottima iniziativa”. “Per tanti anni la mamma di Giuseppe, Franca Castellese – dice Nicolò Mannino – ha condiviso con noi un cammino culturale nel ricordo e nel sorriso del piccolo Giuseppe e pensando al suo desiderio e cioè quello di ricordare il bambino con una celebrazione della Santa Messa o una preghiera, ecco che oggi in prossimità del triste anniversario della morte desideriamo invitare tutti a un momento di raccoglimento e di silenzio per comprendere l’atrocità della violenza e chiedere a Dio di convertire il cuore di Caino a non uccidere più il fratello”.

E Proprio il Parlamento della Legalità Internazionale anni fa con la mamma del piccolo Giuseppe ha voluto istallare sul luogo del delitto, oggi chiamato “Giardino della Memoria”, una croce di marmo – omaggiata dal Comune di Apricena (provincia di Foggia) dove dentro vi è custodito un maglioncino del bambino vittima di un gesto terribile a dir poco inumano. “Per anni abbiamo mobilitato le scuole del territorio – conclude Salvatore Sardisco, vice presidente del Parlamento della Legalità Internazionale – per portare un fiore per Giuseppe. Non vi è stato bisogno di spiegare nulla poiché i bambini stessi vedendo il pozzo e la brandina arrugginita dove il corpo di Giuseppe trovava ristoro per qualche ora di luce, hanno compreso il linguaggio dell’omertà e della violenza fine a se stessa”.

Silenzio, raccoglimento e preghiera per ricordare il piccolo Giuseppe Di Matteo e indicare alle nuove generazioni il cammino della fratellanza e della giustizia che non uccida più nessuno, specie i bambini.

Nella foto di apertura da destra Nicolò Mannino, al centro Nicola Di Matteo, a seguire Salvatore Sardisco

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