sabato, 20 Aprile, 2024
Società

Riflessioni giovanili sul discorso di Mattarella

A casa mia, il 31 dicembre alle 20.30, tutti fermi e tutti zitti: alla TV c’è il Presidente della Repubblica Italiana che pronuncia il consueto discorso di fine anno.

Quello del Capodanno 2023, per il Presidente Mattarella -il nonno di tutti noi giovani cittadini- è stato l’ottavo discorso, il primo del suo secondo mandato presidenziale.

Anche quest’anno -per il terzo anno consecutivo- il Presidente si rivolge ai concittadini stando in piedi, in un ambiente quasi familiare. Accanto a lui, le bandiere e l’albero di Natale, dimostrando di essere uno di noi e scegliendo di non trincerarsi dietro una elegante scrivania, come fa invece chi pretende di voler ammonire e dare lezioni a tutti gli altri.

“Care concittadine e cari concittadini”

È stato un discorso carico di saggezza e di significato unificante, quello di Mattarella che ha esordito così: “Care concittadine e cari concittadini” e ha proseguito con un invito ad avere fiducia.

Commentando l’elezione della prima donna Presidente del Consiglio dei Ministri, il nostro amato Presidente ha salutato questa importante “novità di grande significato sociale e culturale”. Le donne, dunque, al centro del discorso di fine anno. Protagonisti sono anche i giovani; Mattarella ha rivolto a tutti l’invito a “guardare al domani con i loro occhi” per costruire un mondo migliore e più moderno, all’insegna del rispetto dell’ambiente, della cultura digitale e quindi della scuola, università e ricerca scientifica.

Con il tipico affetto di nonno, Mattarella ha rivolto un pensiero commosso a quei tanti ragazzi che hanno perso la vita sulle strade “a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti”. Forte dei suoi 81 anni ha detto: “Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro”.

Il 2023 sia anno di pace e segni la fine delle ostilità

Giovani e donne sono le coraggiose iraniane e afghane che continuano a lottare per la libertà. A loro e a tutti quei ragazzi russi, che sfidano la repressione per gridare il loro “no alla guerra”, Mattarella ha rivolto un messaggio di speranza.

L’anno che è appena iniziato dovrà essere anche l’anno della pace ristabilita e della fine delle ostilità tra Russia e Ucraina “del silenzio delle armi, del fermarsi di questa disumana scia di sangue, di morti, di sofferenze”. La voce del nostro Presidente, quindi si unisce a quella di Papa Francesco, al quale ha rivolto, un saluto affettuoso e il cordoglio per la morte del Papa emerito Benedetto XVI. Il Presidente

La Costituzione compie 75 anni e resta la nostra bussola

Sempre con lo sguardo puntato verso noi giovani e con la preoccupazione per la carenza di lavoro che provoca l’aumento di povertà minorile, Mattarella ha fatto richiamo alla Costituzione, nella parte in cui stabilisce che spetta alla Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ledono i diritti delle persone e la loro piena realizzazione. “La Costituzione resta la nostra bussola, il suo rispetto il nostro primario dovere; anche il mio” queste le parole del nostro Presidente che ha ricordato a noi tutti che il 2023 è l’anno in cui la Carta Costituzionale italiana compie 75 anni.

“Dobbiamo imparare a leggere il presente con gli occhi di domani”

Il Presidente Mattarella, dunque, ha espresso tutta la sua fiducia verso noi giovani e si è espresso con frasi cariche di rispetto. Piuttosto che usare frasi del tipo “dobbiamo ripartire dai giovani” o, peggio, “dobbiamo investire nei giovani” o altre frasi dal significato ambiguo, il nostro amato Presidente ha esortato tutti a “imparare a leggere il presente con gli occhi di domani” e a “progettare il domani con coraggio” per il bene e nell’interesse dei giovani.

* Liceale e Speaker radiofonica at New Sound Level 90FM

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