giovedì, 2 Maggio, 2024
Regioni

Medici cubani in Calabria, Occhiuto incontra ambasciatrice

CATANZARO (ITALPRESS) – "Siamo contenti che ci siano 51 medici cubani in grado di assicurare che i presidi ospedalieri, dove è più difficile trovare dei medici, rimangano aperti. Non ruberanno alcun posto di lavoro a medici italiani e calabresi, siamo disponibili ad accogliere tutti coloro che volessero lavorare nei nostri ospedali, e lo stiamo facendo accelerando sui concorsi. Ma 51 medici per la provincia di Reggio Calabria non saremmo riusciti a trovarli nemmeno in tre anni". Lo ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, incontrando a Catanzaro l'ambasciatrice di Cuba in Italia, Mirta Granda Averhoff, dopo l'arrivo in Calabria di una primo gruppo di sanitari cubani. "Abbiamo utilizzato le opportunità offerte da un accordo di cooperazione tra il governo cubano e la commissione europea già nel 2017 – ha continuato Occhiuto – e poi un parco normativo che ci dava la possibilità di reclutare medici cubani. Da lì in poi si sono generate tante polemiche e tanti intoppi burocratici, che ci hanno consentito di fare un accordo ancora migliore rispetto a quello che avevamo previsto. Abbiamo toccato molti interessi, dell'Ordine dei medici, delle cooperative di gettoni. E queste circostanze forse hanno indotto qualche funzionario o qualche burocrate a ritenere che potesse ostacolare questo accordo, ma abbiamo vinto anche questi ostacoli e siamo riusciti a fare ciò che avevamo promesso". "L'obiettivo è quello di farne arrivare ancora, all'occorrenza. Ho sempre detto che questo accordo non rappresenta una soluzione ai nostri problemi, è uno strumento emergenziale ed eccezionale. La soluzione invece è determinata dai concorsi che le aziende stanno svolgendo. Alcuni concorsi li stiamo accentrando, come il concorso unico per medici di emergenza-urgenza". Occhiuto ha inteso ringraziare le autorità cubane: "Abbiamo modificato l'accordo grazie al loro contributo, perché ci hanno consentito di dare tutte le risorse ai medici. I medici avranno sul loro conto corrente quello che percepiscono i medici italiani, è chiaramente una procedura eccezionale per il governo cubano. L'iniziativa che oggi la Calabria presenta è la prima, non in Italia, ma in tutta Europa. Dopo il periodo covid i medici cubani, apprezzati ovunque per l'assistenza che offrono a tanti Paesi del mondo, non erano più venuti in Europa. Quello che è avvenuto in Calabria può rappresentare un modello anche per le altre regioni, per rispondere alla distorsione nel mercato delle professioni sanitarie che sta creando profonde difficoltà al sistema della sanità pubblica. Ci sono cooperative di medici a gettone che fanno pagare alle aziende sanitarie d'Italia 120 euro per ogni medico, in Calabria 150 euro all'ora per ogni medico". L'ambasciatrice di Cuba in Italia, Mirta Granda Averhoff, nell'incontrare il presidente della Regione Calabria, ha detto che "Cuba e Italia sono Paesi molto simili, amici da lungo tempo. I medici hanno già iniziato a studiare italiano a Cuba e ora approfondiranno la conoscenza della lingua all'Università della Calabria. Si è creato un nuovo modello, un nuovo sistema, tutto ciò che è nuovo crea inevitabilmente polemica, ostacoli e difficoltà, ma siamo sicuri che queste difficoltà ci saranno di aiuto, perché già abbiamo individuato un cammino per risolverle in futuro e facilitare l'arrivo di nuovo personale. I medici cubani sono venuti per lavorare insieme con i medici italiani e contribuire a migliorare il sistema di salute calabrese. Sono sicura – ha concluso Averhoff – che sarà una attività che favorirà e incrementerà le conoscenze di entrambe le parti". – foto: xd2/Italpress (ITALPRESS). xd2/pc/red 30-Dic-22 15:16

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