sabato, 11 Maggio, 2024
Ambiente

In Sicilia la campagna carbon free di Legambiente

Presso i Cantieri culturali della Zisa, è stata presentata la seconda edizione di Sicilia Carbon Free, il progetto di Legambiente che punta a raggiungere l’obietto di emissioni zero nel 2040 grazie alla promozione dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. Ad illustrarla, Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente e Anita Astuto, responsabile progetto Sicilia Carbon Free.   “Anche quest’anno il progetto coinvolgerà tanti attori, dal mondo delle professioni tecniche, delle aziende, dei decisori politici, fino a quello della scuola. L’iniziativa vuole essere un momento in cui, in modo gioioso, affrontare il tema della sobrietà energetica – su come risparmiare energia ottenendo benefici per la salute e per l’ambiente e su come attrezzarsi per quella transizione ecologica di cui tutti parlano ma pochi sanno come attuarla e con quali strumenti.”, dichiara Anita Astuto.   “La nostra campagna è uno strumento pensato per affrontare un tema complesso come la lotta alla crisi climatica interloquendo con le istituzioni, i tecnici e i cittadini. Quando parliamo di decarbonizzazione è bene ricordare luoghi come Gela, il siracusano e Milazzo dove sono evidenti i danni fatti dalle fonti fossili. La Sicilia è, inoltre, una delle aree dell’Europa mediterranea a maggior rischio desertificazione con tutte le conseguenze gravi che possono gravare su un settore produttivo importante come quello agricolo” dichiara Stefano Ciafani.   “È necessario comprendere che realizzare impianti a fonti rinnovabili è anche un’azione di pace, perché se l’Italia e l’Europa fossero indipendenti dal gas russo, avrebbero un ruolo diplomatico differente nell’attuale guerra. C’è anche un fronte occupazionale importante: il nuovo triangolo industriale dei prossimi 20 anni può avere come uno dei vertici la Sicilia. Se dal governo nazionale e regionale arriveranno le giuste decisioni, in Sicilia si faranno tanti impianti industriali, come l’eolico a terra e off shore, agrivoltaico sui terreni agricoli e fotovoltaico sui tetti, oltre a tante comunità energetiche” ha aggiunto.   “Tutti dovranno essere progettati, costruiti, gestiti e manutenuti, i figli del sud rimarranno qui a lavorare e si invertirà il flusso migratorio che fino ad oggi c’è stato verso il nord. Ma serve un cambio culturale: serve fare la pace con le rinnovabili, un cambio culturale della regione, delle amministrazioni locali, delle sovrintendenze ed una parte delle associazioni ambientaliste” ha concluso.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Beach Litter 2023: 961 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia

Paolo Fruncillo

Alta velocità, al Sud servono investimenti

Maurizio Piccinino

Goletta Verde, in Sicilia 16 punti su 25 fuorilegge

Redazione

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.