giovedì, 25 Aprile, 2024
Politica

Al voto per evitare il vuoto

Per i cittadini italiani è la prova più dura: andare a votare anche se l’offerta politica di questi due mesi non è stata entusiasmante. Perchè la democrazia non è solo mettere una X sul partito che ci convince di più ma anche rassegnarsi a scegliere il partito che è meno distante dalle nostre vedute. Sono circa 20 milioni, intorno al 40% dell’elettorato, coloro che non sanno se e per chi votare. Ma tocca proprio a loro  dare un segnale e dimostrare che la nostra democrazia è vitale e che il corpo elettorale è più maturo di quel che si pensi e non si sottrae al diritto-dovere di partecipare al momento più solenne della nostra vita collettiva.

Chi si astiene ha sempre torto. Non potrà lamentarsi del corso che prenderanno gli eventi perchè il suo non-voto è un via libera per qualsiasi soluzione.

L ‘astensionismo è una ferita anche per chi vince le lezioni perchè sa di non rappresentare una larga fetta di cittadini che non si è voluta esprimere.

I teorici dell’antipolitica sostengono che non votare sia l’atto giusto per manifestare l’estremo disprezzo per tutti i partiti. In realtà è una fuga dalla realtà e dalla responsabilità, un ricacciarsi nell’impotenza  e nell’irrilevanza.

Astenersi ha senso in un regime che finge di essere democratico ma non lo è, perchè trucca il gioco comprimendo la libertà di associazione, il pluralismo, l’indipendenza della stampa, manipolando i collegi e facendo brogli.

L’Italia, con tutti i suoi difetti è una democrazia liberale in cui non c’è spazio per queste degenerazioni tipiche delle autocrazie e dei dispotismi striscianti .

Chi auspica una forte astensione pensando che poi i partiti possano migliorare si sbaglia. È il contrario. Una elevata partecipazione al voto potrebbe essere il segnale di una voglia di partecipazione cui tutte le forze politiche devono dare risposte adeguate.

L’astensione fa il gioco delle oligarchie politiche di cui nessuno sente il bisogno.

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