mercoledì, 24 Aprile, 2024
Cronache marziane

Il candidato Kurt

Tempo di vacanze e tempo di elezioni! Così Kurt il marziano ha preso molto seriamente l’invito di Mario Draghi a scegliere fra le prime e le seconde e ha cominciato a girare per le segreterie dei Partiti politici per trovare qualche Leader che lo candidasse come Deputato o Senatore della prossima legislatura.

Essendo un extraterrestre (ma non presentandosi come tale), sapeva bene di avere il vantaggio di poter assumere qualunque identità utile a suscitare l’interesse e la simpatia dei propri elettori: a destra a raccontato di essere un piccolo imprenditore senza più risorse perché divorato dalle tasse e a sinistra affermando di essere un giovane disoccupato ala ricerca dei diecimila euro promessi da Letta, finanziandoli con la patrimoniale sui defunti.

Egli non sapeva però che – da quanto il procedimento elettorale è partito – si era scatenata una guerra all’interno dei Partiti politici e delle relative coalizioni che somiglia in tutto e per tutto ad una lotta intestina, piuttosto che ad una competizione fra i responsabili delle diverse offerte programmatiche attorno alle quali la competizione dovrebbe svolgersi.

Tornato a casa, senza neanche la vaga promessa di una candidatura più o meno improbabile, era però  più meravigliato che affranto: oltre a non aver ottenuto nulla, era stato addirittura minacciato di conseguenze terribili se non avesse abbandonato la propria aspirazione (o, peggio, se avesse continuato ad oscillare fra una forza politica e quella opposta) e così mi ha raccontato episodi che la dicono lunga sulla realtà della democrazia parlamentare, concludendone che aveva ragione Churchill quando affermava che una simile forma di governo è la più accettabile solamente perché ogni altra  si è dimostrata addirittura peggiore.

Viva Xi Jin Ping! Ha concluso: almeno dalle sue parti c’è Uno che palesemente comanda e tutti gli Altri che altrettanto palesemente obbediscono al Primo e il popolo – per parte sua – non aspira ad alcuna forma di sovranità, accontentandosi, inizialmente, di un quotidiano piatto di riso su cui fondare la  prospettiva di un sempre maggiore miglioramento della quantità e qualità dei beni da ottenere da chi detiene, in quel momento,  il comando.

Continuando nelle Sue critiche alle modalità di scelta dei candidati da presentare alle elezioni, Kurt mi ha pure notiziato degli episodi più rilevanti che afferiscono alle discutibili scelte in corso: ha  richiamato nomi e cognomi di voltagabbana, di avvocati sedicenti professori che hanno fondato le loro fortune sul praticare l’usura, di dentisti che sponsorizzano figli e figlie, facendo il giro dei propri pazienti (spesso equamente distribuiti fra le opposte forze politiche in campo), di esponenti del sottogoverno che volevano tradire gli uomini di governo che li avevano lì piazzati e via discorrendo: per fortuna – ha concluso – tutta questa Bailamme finirà entro il 21 agosto! Quando le liste dei candidati dovranno essere necessariamente depositate presso i competenti Uffici Elettorali, per esser poi comunicate al Ministero dell’Interno, che provvederà alla stampa dei manifesti e delle schede.

Finito di ascoltare questo Suo sfogo, Gli ho ricordato che, forse, le regole per la  scelta dei candidati sono un po’ più complicate di quelle da Lui descritte, non foss’altro perché è diverso il sistema di elezione nei Collegi Uninominali, rispetto a quello in vigore per l’elezione nei listini (dove, per avere qualche probabilità di vittoria, occorre necessariamente essere iscritti nelle prime due caselle).

Macché, ha replicato il Marziano, quegli apparenti premi di consolazione puntano in realtà a depotenziare ulteriormente i malcapitati, soprattutto quando li si vuole chiudere nelle retrovie, perché altrimenti rischierebbero di diventare troppo influenti e dunque capaci di condizionare eccessivamente le scelte delle segreterie dei rispettivi Partiti e perciò delle coalizioni di appartenenza!

Il quadro va poi ad ulteriormente complicarsi – ho provato ad aggiungere –  in presenza delle questioni relative alla parità di genere:  dove – all’interno di un Partito o di una Coalizione – c’è povertà di quote rosa, ecco che il disegno dei maggiorenti di ogni Partito va ad infrangersi contro l’esigenza di osservare comunque la regola per cui ad ogni candidato deve corrispondere una candidata e viceversa.

Quest’ultima mia osservazione ha avuto almeno il pregio di rendere Kurt meno sicuro delle convinzioni cui era approdato, anche perché gli altri Paesi europei hanno meccanismi diversi dal nostro per assicurare un minimo di parità dei generi e cominciano addirittura a tener conto dei transgender per tornare alla libertà delle scelte elettorali non fondate sul sesso di un  candidato rispetto all’altro.

I Marziani, d’altronde, non sono mammiferi e non riescono perciò ad avere sensibilità alcuna rispetto a quest’ultimo  problema.

Kurt ha comunque concluso, dicendomi che – dopo l’esperienza avuta in questi giorni sul nostro pianeta – non proverà mai più a presentarsi in competizioni elettorali, ovunque si  dovessero svolgere.

Neanche su Marte? Gli ho chiesto provocatoriamente: neanche Lì! Mi ha risposto.

 

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

La carne dello spirito

Maria Sole Sanasi d'Arpe

Pandemia informatica. Boom di cyber attacchi ed estorsioni via web

Giulia Catone

Il decisionismo che non dispiace agli italiani

Paolo Prisco

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.