martedì, 23 Aprile, 2024
Economia

Commercialisti contro i 200 adempienti di agosto. Pignoramenti per i morosi

Altro che ferie per il fisco. Agosto è il mese di una eccezionale concentrazione di pagamenti e adempimenti. Ben 205 ne calcolano gli studi professionali e, come se non bastasse, dallo scorso 8 agosto chi non si è messo in regola con i pagamenti delle varie rottamazioni e rateizzazioni scattano i pignoramenti e la decadenza da ogni beneficio sui debiti.

L’ira dei commercialisti

La protesta per il super lavoro in un mese clou del riposo accende il dibattito dei commercialisti che dicono basta e sollecitano i partiti a prendere atto delle difficoltà e, nel contempo, ad ascoltare le loro ragioni che sono animate in primo luogo dal buon senso nel sollecitare una riforma che malgrado gli annunci non è mai arrivata.

Sono 205 gli adempimenti

“Molti commercialisti in questi giorni di metà agosto sono ancora chini sulla scrivania, dediti a uno dei 205 adempimenti fiscali previsti nel solo mese di agosto”, osserva con disappunto Matteo De Lise, presidente
Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, “Ebbene sì: duecentocinque adempimenti nel mese in cui teoricamente anche il Fisco è in vacanza”. Per gli studi professionali serve urgente una riforma perché sono troppi e concentrati in pochi giorni il numero di adempimenti fiscali. Una situazione “che fa comprendere”, spiega De Lise come sia necessario un nuovo calendario fiscale in grado di
garantire dignità all’attività dei professionisti che coadiuvano lo Stato, garantendo un po’ di serenità anche a famiglie e imprese che stanno lottando contro una crisi economica estremamente violenta”.

Pronti a discutere con i partiti

“L’Unione è pronta a un confronto con le forze politiche impegnate nella campagna elettorale”, sollecita De Lise, “per poter rappresentare le proprie idee e far percepire le necessità di giovani commercialisti e,
assieme, migliorare la burocrazia dello Stato grazie alle competenze ed ai numeri elaborati dal nostro centro studi nelle diverse aree professionali di intervento”

Il nuovo Governo decida

L’Unione nazionale dei Commercialisti rivela come spesso la politica di avventura in promesse inapplicabili che creano ancora più disagi e problemi. “L’auspicio è che sia chiaro già da ora in campagna elettorale
che per il prossimo governo servirà la consapevolezza che quando si parla di fisco efficace i numeri e la loro applicazione sono l’unica cosa che conta, non servono promesse inapplicabili”, conclude il presidente Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, “ma condivisione con chi poi queste norme deve applicarle e farle applicare”.

Le date in avvicinamento

Martedì prossimo 16 agosto scade il termine ultimo per il versamento dei contributi Inps, delle imposte irpef dei lavoratori dipendenti da parte delle imprese. Mentre il 22 c’è l’addensarsi di adempimenti: la
registrazione dei contratti di locazione e versamento dell’imposta di registro. Le banche e le Poste Italiane devono invece versare le ritenute sui bonifici dei mesi precedenti. Per i professionisti con
Partita IVA devono versare le imposte relative ai redditi delle persone fisiche, delle società e degli enti, scade la terza rata del pagamento rateizzato, con interessi dello 0,5% aggiuntivo. Ancora il 22 agosto gli
enti non commerciali e produttori agricoli devono versare l’IVA relativa agli acquisti effettuati di tipo intracomunitario, del mese precedente, tramite modello F24. Sempre il 22 agosto scade il termine ultimo per
l’imposta sugli intrattenimenti, la comunicazione dei dati del canone Rai, il versamento dei contributi IVS, l’Intrastat, il versamento dell’Iva, i sostituti d’imposta e la Tobin Tax. Tra le tante “innovazioni portate dal fisco il 22 agosto c’è una scadenza l’estrometto 2022 dove sono comprese le fatture per i consumatori,
fissata inizialmente al 31 luglio, è poi slittata al 22 agosto. In questa data i soggetti passivi IVA che risiedono nel territorio italiano devono trasmettere all’Agenzia delle Entrate tutte le informazioni relative alla cessione di beni o servizi del secondo trimestre 2022 corrisposte da e verso soggetti stabiliti al di fuori dello stato.
Infine di arriva al 31 agosto, data significativa dal punto di vista fiscale, per le imprese industriali e relative al settore dell’edilizia che devono presentare all’Istituto nazionale di previdenza le domande per la cassa integrazione per eventi non evitabili verificati nel mese precedente. Sempre il 31 agosto arriva la scadenza del versamento IVA intracomunitaria per gli enti non commerciali e produttori agricoli, relativamente agli acquisti intracomunitari del mese precedente e le scadenze per la presentazione dei modelli “Intra” mensili relativi agli adempimenti Intrastat, da parte di operatori intracomunitari con obbligo mensile. Ciliegina sulla torta degli adempimenti c’è per tutti i datori di lavoro di aziende private e pubbliche tenuti a presentare la denuncia contributiva e mensile dei dati Emens, devono inviare la comunicazione Uniemens dei lavoratori dipendenti. Il 31 agosto è anche previsto l’obbligo di registrazione dei dati e stampa del libro unico del lavoro
da parte di datori di lavoro privati. C’è chi ironizza con questi ritmi di lavoro il Ferragosto per i commercialisti “sarà praticamente una pausa caffè”.

Il fisco si abbatte sui morosi

Come recita un quotidiano economico dall’8 agosto il fisco “ringhia” contro i debitori che saranno “subito aggredibili”. La Riscossione agirà senza troppi complimenti per qua ti non hanno integralmente saldato le
rate 2021 della pace fiscale. L”aggressione” avverrà con pignoramenti, fermi ed ipoteche. Mazzata anche per quanti non hanno rispettato i piani di dilazioni delle cartelle, presentati a partire dallo scorso 16
luglio, per effetto delle novità introdotte con decreto Aiuti (il dl 50/2022) che impedisce ai debitori di ottenere una nuova rateizzazione del carico finanziario di revoca.

Fine della pace, le ostilità

Il volto duro del fisco – che d’altronde finora ha esitato due anni nel mostrare i muscoli – metterà nel mirino quanti non hanno rispettato il termine ultimo per corrispondere le rate 2021, sospese per il blocco del Covid, sia della rottamazione ter, sia del saldo e stralcio, le due occasioni offerte per la “pace fiscale”. Chi non ha pagato le rate, – appena i calcolatori mostreranno gli elenchi -, scatteranno le conseguenze. La prima che non ci sarà una seconda chance mentre ci saranno pesanti conseguenze. Come sottolineano gli analisti fiscali ì
cittadini inadempienti saranno con le spalle al muro non potendo accedere ad ulteriori dilazioni non avranno alternative al pagamento integrale del debito residuo. Molti dovranno aspettarsi anche l’arrivo dell’agente della riscossione che “proseguirà l’attività di recupero”.

Cosa farà il nuovo Governo?

A meno che il Governo che uscirà dalle urne del 25 settembre deciderà una nuova pace fiscale. Nelle proposte elettorali c’è di tutto. Nel contempo bisognerà prendere atto che banco di prova arriverà tra un paio
di mesi. Quando saranno rese note le cifre del “ripescaggio” della rottamazione ter e quanti soldi lo Stato ha recuperato. In parole povere in quanti l’8 agosto scorso sono riusciti a tener fede ai pagamenti.
Sarà un test “liquidità”, perché va ricordato – nella passata esperienza – che lo scorso 14 dicembre 2021, malgrado le buone intenzioni e l’aver aderito ai maxi sconti previsti dalle rottamazioni, oltre 500 mila
contribuenti non sono riusciti a corrispondere a tutte le rate 2020 e 2021 sospese durante i mesi della pandemia. Persone “decadute”, puntualizzano gli analisti finanziari, “dai benefici di rottamazione ter
e saldo e stralcio e generando al contempo un ammanco per l’erario di 2.45 miliardi di euro”. Ora a distanza di 8 mesi la situazione economica delle famiglie e delle imprese non solo non è migliorata ma è
sensibilmente peggiorata. Il “banco di prova” dell’8 agosto sarà anche determinante per capire la profondità della crisi economica e sociale.

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Redazione

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