domenica, 5 Maggio, 2024
Sanità

Appello alla politica dei medici: rafforzate il SNN

Il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, ha lanciato un appello alla politica perché inseriscano il rafforzamento del Servizio Sanitario Nazionale tra i punti del programma elettorale. “Avevamo in corso un’interlocuzione con il Governo sulla situazione lavorativa dei medici, sui tetti di spesa, sulla carenza di personale – spiega Anelli – su tutti quei motivi di malessere e disagio che abbiamo sintetizzato come “Questione medica” e che si ripercuotono sulla qualità dell’assistenza, in ospedale e sul territorio. Ora l’auspicio è che il nuovo Parlamento e il nuovo Governo siano sempre attenti alle tematiche relative alla salute dei cittadini e al lavoro dei professionisti della sanità. Anzi, è ben più che un auspicio: è condizione imprescindibile per garantire la tenuta del nostro Servizio Sanitario nazionale pubblico, equo, universalistico e uguale per tutti”. Dieci, secondo la Fnomceo, le priorità che gli schieramenti politici dovrebbero porre in cima all’agenda.

Per prima, la carenza di medici specialisti e di medicina generale, evidenziata ancora ieri dall’Annuario statistico del Servizio sanitario nazionale riferito all’anno 2020 e pubblicato dal ministero della Salute. Poi, va risolto il problema delle disuguaglianze di salute tra Nord e Sud, tra centro e periferia, persino tra Asl e Asl, su uno stesso territorio. Si deve intervenire, in maniera urgente e con provvedimenti straordinari, sulla drammatica condizione dei Pronto Soccorso, del 118, della medicina d’emergenza-urgenza declinata in ambito ospedaliero e territoriale. Sul territorio, va potenziata l’attività dei medici di medicina generale. Va garantita ai medici e ai porofessionisti sanitari, ovunque esercitino, la piena sicurezza sul lavoro. Occorre uno stanziamento straordinario al fine di arrivare ai rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro e degli accordi collettivi nazionali. Va risolto il problema delle liste d’attesa.

Occorre prevedere, per il personale medico dipendente del privato, accordi contrattuali omogenei ed equiparati al settore pubblico, garantendo una adeguata dotazione qualitativa e quantitativa degli organici. Va implementato il Fondo sanitario nazionale, per migliorare la qualità dell’assistenza e per coprire le maggiori spese dovute all’innalzamento dell’età media della popolazione e all’aumento delle malattie croniche.   In conclusione, ma presupposto e insieme compendio di tutti gli altri punti, il riconoscimento dell’autonomia delle professioni e del ruolo dei professionisti. “Questi dieci punti essenziali sono mutuati, costituendone una sintesi, dal Manifesto sulla Questione Medica – sottolinea Anelli – firmato dalla Fnomceo e da quindici sigle sindacali mediche e presentato alla politica il 21 aprile scorso, alla presenza del ministro della Salute, Roberto Speranza, e del presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. La pandemia di Covid ci ha mostrato i limiti, le fragilità ma anche i punti di forza del nostro Servizio sanitario nazionale, e del suo capitale umano.

Ora la responsabilità di conservarlo, sostenerlo, promuoverlo passa nelle mani di coloro che si propongono per governare il nostro Paese. Come medici, come cittadini chiediamo a tutti i partiti un impegno, forte e chiaro, per il nostro Servizio sanitario nazionale. Un impegno – conclude – che nasca dalla consapevolezza dell’importanza della Salute come diritto fondamentale dell’uomo e pilastro della nostra democrazia”.

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