domenica, 5 Maggio, 2024
Energia

Parlamento europeo. “Nucleare e gas energie verdi”

Il premier Draghi è stato profetico nel mettere in guardia il Consiglio europeo, sulle reali intenzioni di Mosca di adoperare l’energia come arma anti sanzioni da far pesare sull’Europa. Ieri la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen lo ha sottolineato.
“Dobbiamo prepararci a un’interruzione completa della fornitura da parte della Russia”, ha detto la leader Ue. Dai sospetti sullo stop si è passati alla certezza e adesso l’Unione accelera nel tentativo di parare il colpo.

Gas e nucleare, Green divisivo
Puntare sulla autonomia non sarà facile, bisognerà fare delle scelte divisive anche per il Parlamento europeo e di riflesso per l’Italia. Ieri è stata una giornata sulle barricate per la nuova lista degli investimenti sostenibili dell’Unione Europea, dove entrano “gas e nucleare”. La maggioranza ha infatti bocciato la risoluzione dei partiti e associazioni ambientaliste che proponevano di respingere questa “tassonomia” ed escludere il nucleare come energia Green. La posizione dei Verdi e dei loro sostenitori è andata in minoranza.
Hanno votato contro la risoluzione degli ambientalisti 328 eurodeputati, i voti favorevoli sono stati 278, gli astenuti 33. Con questo voto la Commissione ora può andare avanti prevedendo l’inclusione di gas e nucleare nella lista delle energia “Verde”.

 Reazioni e divisioni in Italia
La cosiddetta Maggioranza “Ursula” che evoca l’elezione della Commissaria Ue – partiti conservatori e progressisti, e anche da un pezzo degli euroscettici più moderati – è risultata spaccata a metà, anche quella che in Italia sostiene il governo Draghi che è uscita dal voto nettamente divisa. Lo dimostrano i risultati dell’Aula. A votare per il rigetto dell’atto delegato sono stati Verdi, Sinistra e S&D. Per mantenere l’atto delegato hanno votato invece Ppe, Ecr, Id e la maggioranza del gruppo Renew (poco meno di 30 i dissidenti tra i liberali). I voti in dissenso nel Ppe sono stati 36, quelli nei socialisti 21.Tra gli italiani Pd (compatto nel voto), M5S e Verdi hanno votato per il rigetto, FI, Fdi, Lega e Iv hanno votato contro. Le due esponenti diamiani si sono astenute.

Fondi per nuovi impianti
Il regolamento sulla “Certificazione Verde” delle attività economiche ora include gas e nucleare. I nuovi impianti potranno quindi ricevere finanziamenti da parte degli investitori, anche se per un periodo di tempo limitato e solo quando tali impianti sostituiscono le centrali a carbone. Come produzioni compatibili con la sostenibilità
possono di diritto fa parte verso quella transizione all’energia completamente pulita.

Il gas di Mosca, come arma
In merito alle forniture di gas, invece, la presidente von der Leyen chiede unità nel dare una risposta a Mosca.
“Oggi, complessivamente, 12 Stati membri sono direttamente interessati da riduzioni parziali o totali della fornitura di gas. È evidente: Putin continua a usare l’energia come un’arma. Per questo la Commissione sta lavorando a un piano di emergenza europeo. Presenteremo questo piano e gli strumenti necessari entro la metà di luglio”.

Piano di emergenza in 14 giorni
La Commissione ha sottolineato la Commissaria sta preparando un piano d’emergenza” se le cose peggiorassero sulle forniture di gas, “è importante avere un approccio coordinato basato su due punti: chiedersi dove c’è più bisogno del gas e come fare in modo che più gas vada in queste aree. In circa due settimane presenteremo questo piano”.

Energia, vertice straordinario
Ursula von der Leyen ha annunciato che per il 26 luglio è stato convocato un vertice straordinario dei ministri europei dell’energia. “Stiamo preparando questo piano perché non vogliamo che in caso di emergenza ci siano 27 interventi diversi a livello nazionale, come è accaduto all’inizio con il Covid. E questa non è la strada da seguire. Va bene che ogni Stato membro abbia il suo piano, ma se riduciamo la domanda di energia in alcuni settori dell’economia ciò deve avvenire senza che ostacoli il mercato interno”, ha spiegato la leader Ue, aggiungendo che nel piano ci sarà anche il punto della “solidarietà attraverso la rete di gasdotti. Gas e petrolio devono essere distribuiti laddove ce ne più bisogno”, ma non includerà “un fondo Sure”.

 Price cap, discussione aperta
Sul tetto al prezzo del gas come ha chiesto l’Italia von der Leyen ha spiegato che il “G7 ha deciso di esaminare dei potenziali meccanismi per il price cap del petrolio. Sarebbe anche una buona piattaforma di cui potremmo disporre se dovessimo ipotizzare di fare anche un massimale per il gas”.

Ripensare la crescita
Nel suo intervento la Commissaria ha toccato dei punti importanti circa il futuro delle economie europee. Non ha nascosto le sue preoccupazioni ma anche dato nuove indicazioni. “Dobbiamo ripensare a come organizzare la crescita in un contesto politico ed economico stravolto”, ha evidenziato, “Prendiamo le regole della governance economica. Abbiamo bisogno di regole che concilino le nostre esigenze di investimenti con  la necessità di sane politiche fiscali. Presenteremo i risultati della nostra valutazione della governance economica sotto la presidenza ceca”.

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